I peggiori insegnanti d’economia si spiegano attraverso la matematica e l’analisi. Infatti la realtà è completamente diversa da quanto s’insegna nelle nostre aule d’economia. Le crisi? certo che arrivano le crisi, nessuno le sa prevedere o peggio gestire!

Questo rilievo al metodo d’insegnamento dell’economia prende le mosse in particolare dagli ultimi 4 premi Nobel all’economia; assegnati a psicologi comportamentali.

Il segnale è stato lanciato, ma pochi lo sanno applicare.

Pochi perchè non abbiamo sociologi economici o psicologi del comportamento economico, solo mascherati insegnanti di matematica che arrotondano insegnando l’economia.

Cambierà qualcosa nel tempo oltre ai premi assegnati? Si resta pessimisti sull’argomento.

Insegnanti relativamente “giovani”, sotto i 45 anni insegnando economia, non sanno allontanarsi dalle regole di matematica. Con questo stile di docenza che cosa si può concludere? Poco!

Si venga al dettaglio in aiuto dello studente (che poi è una delle finalità del presente sito web)

La materia, in questo caso è macroeconomia.

Nei conteggi a seguire sono stati saltati dei passaggi (dati per scontati) che riguardano LE PROPRIETA’ DELLE POTENZE. Passaggi che ora sono descritti passo per passo.

Abbiamo una domanda con 4 possibili risposte, quella cerchiata anticipa la corretta.

Come ci si arriva?

Per risolvere questo esercizio è stata già data anticipatamente una funzione Cobb-Douglas del tipo: 

I ragionamenti a seguire sono:

1 – la produzione possibile (Y) corrisponde alla dotazione di capitale (K) e alla quantità di lavoro possibile (L ma in questo caso indicato come occupazione N). Tutto ciò è nella riga 1 dell’allegato 2 a questo studio;

2 – considerato che si vuole discutere di PRODUTTIVITA’ tutto (produzione e fattori della produzione) sono divisi per N (occupazione). Inizio riga 2. Qui nasce un problema: perchè dividendo tutto per N, il capitale (K) non ne risente della divisione? Torniamo alle regole delle potenze dove si ragiona per basi. K ed N sono basi diverse motivo per cui non interagiscono. Al contrario N seppur elevato a 1/5 ha la stessa base del denominatore! Si noti ora l’esponente di N a numeratore (appunto 1/5) e al denominatore pari a 1. Le regole delle potenze ci spiegano che in caso di divisione con stessa base si risolve con la differenza degli esponenti. Ecco che N elevato a 1/5 diviso N sono pari a N alla 1/5 meno 1.

3 – si passi alla terza riga scritta in nero sempre nell’allegato 2. Quel N elevato alla -4/5 per risolverlo lo si riporta alla stato di frazione motivo per cui diventa 1/N elevato alla 4/5 (occhio al segno che è diventato positivo). Quando ci troviamo con un K elevato ai 4/5 che moltiplica 1/N alla 4/5 la frazione finale diventa (K/N) elevato ai 4/5 (fine dell’allegato 2)

4 – Nell’allegato 3 s’applicano dei dati che sono stati forniti per risolvere l’esercizio e in particolare S, saggio di risparmio pari a 0,5 e il deprezzamento in ragione dello 0,1. Essendo in stato stazionario e in massimizzazione s’eguaglia a zero. La difficoltà è nel gestire quel K/N diviso K/N elevato alla 4/5. Le regole delle potenze ci spiegano che quando la base è la stessa, per risolvere il rapporto lo trasformiamo in differenza tra gli esponenti motivo per cui diventa 1 – 4/5.

5 – Tutto il resto è comprensibile senza approfondite conoscenze di matematica.

Non è difficile insegnare l’economia a patto che sia collegata con la realtà.