Giustizia come sistema d’amministrazione del “giusto e sbagliato”. Relativamente alla morale militare, qui dagli Stati Uniti emergono delle considerazioni interessanti nel confronto con l’Italia.

Per analizzare l’argomento serve una premessa.

Il concetto di giustizia militare italiano è RIABILITATIVO non afflittivo come quello civile. Mi spiego.

In Italia la “giustizia” punisce nel campo civile per penalizzare o escludere dalla società. Completamente diverso è il concetto giuridico militare nell’amministrare la giustizia!

Nella moralità militare la punizione serve per correggere il militare affinché non commetta nuovamente lo stesso errore.

Ovviamente questo tipo di correttivo applicato nella “pena-stia punito” non è valido per i grandi crimini come il tradimento, la diserzione o l’omicidio. In quest’ultimi casi è la pena di morte la risposta morale adeguata applicata dallo stesso Comandante sul campo impegnato in azioni di guerra.

Il concetto di GIUSITIZIA MILITARE COME RIABILITATIVA E NON AFFLITTIVA è anche americano.

Confrontando il modello di giustizia militare statunitense con quello italiano, emerge immediatamente una grande e profonda differenza (frattura).

Il giudice militare statunitense è un militare! Quello italiano un civile che poco sa e vuole conoscere della morale militare, limitandosi alla mera applicazione del codice di procedura militare.

Ecco il “colpo al cuore” per il sistema italiano d’amministrazione della morale militare.

In questo studio si vuole (forse è una forzatura, ma voluta) considerare il concetto di morale come equivalente a quello di giustizia, pur sapendo che spesso la giustizia non è per nulla giusta o morale.

Comunque il grave problema italiano è quello d’aver affidato il sistema di morale-giustizia militare, a gente che nulla ha di militare. Si tratta di impiegati civili dello Stato, (magistrati) che amministrano qualcosa che non hanno vissuto e capito.

Da questo aspetto emerge l’intera criticità delle condanne o assoluzioni che sono state emesse dai Tribunali Militari italiani negli ultimi decenni.

Il giudice militare, nel caso americano, amministra e giudica atti umani che ha vissuto e che è in grado di comprendere alla luce della necessità di legge.

L’Italia, su questo aspetto, culla del diritto, ha cullato così tanto il diritto da addormentarlo.

Il confronto tra giustizia militare tra Usa e Italia, rappresenta un altro capitolo della crisi del sistema di giustizia italiano derivante da personale ( magistrati) non adeguato al ruolo.

Manca certamente un’Accademia di Magistratura che formi il personale.