GazaPutin rappresentano lo stesso contenitore politico e concettuale, lottare contro uno significa colpire l’altra. L’intera vicenda mediorientale è nata solo e soltanto per distogliere l’attenzione dal conflitto russo-ucraino; nulla di più o di meno. Si tratta di un’azione diversiva nella quale l’intero sistema informativo internazionale c’è cascato.

I nemici della civiltà sono la Cina comunista (non quella libera di Formosa-Taiwan) l’Iran, quello fondamentalista (a quando un colpo di stato in quel Paese?), la Russia nazionalista e comunista diretta dal Putin e la Corea del Nord. Ancora non è chiaro se includere pure il Brasile e l’India. Questi Paesi sono i nemici della democrazia, dell’Occidente, della civiltà.

I “teppisti di quartiere” di questo sistema si chiamano Hamas, Hezbollah, l’esercito privato che combatte contro l’Ucraina ovvero il Gruppo Wagner ed altri. Si tratta di tentacoli da sterminare ogni volta che si presentano.

Questi concetti in realtà sono stati già spiegati in un intervento precedente, qui invece il taglio vuole essere diverso. GazaPutin può vivere come problema finché l’Occidente sarà diviso.

Già è stato qui scritto che la vera responsabilità israeliana nell’aver subito l’attacco d’Hamas va ricercata nel suo aver abbassato la guardia. Israele è vittima della sua stessa “nuova mentalità” che non pone al centro dello Stato la forza armata. Le divisioni interne sul piano politico hanno permesso l’attacco.

La lezione è semplice: una Nazione che si divide non si difende e c’è sempre un “cattivo” in agguato.

Il “cattivo” in Italia si chiama immigrazione e annesse forze politiche che la sostengono, ricercando il cambio generazionale e razziale nell’elettorato. In pratica fare dell’Italia un’altra GazaPutin araba.

L’immigrazione (Istat comunica che abbiamo 5,3 milioni d’immigrati a piede libero nel nostro Paese più altri 5 già “cittadini” con carta d’identità) è quel cancro che logora le Nazioni e l’Occidente. Mentre l’immigrazione all’interno dello stesso assetto culturale e razziale è riassorbito dalla società, quello interculturale e razziale resta a se stante. Questo è il problema dell’Occidente, in grado di generare altre GazaPutin.