Formazione intelligente vuol dire coinvolgere i frequentatori di corso in un processo evolutivo per cui al primo incontro si stabilisca:

  • l’argomento oggetto del corso;
  • a che livello siamo al momento in termini di conoscenza sul tema (libero dibattito indicando sulla lavagna i più interventi);
  • a che livello è la dottrina, prassi e procedure sul tema indicando libri, articoli, tendenze ed esperienza vissuta in argomento;
  • il percorso di crescita dallo stato attuale a quello previsto in termini di tempo, impegno e materiale didattico utilizzato.

Con tali parametri è possibile lanciare un corso di formazione aziendale e tale atto diventa “formazione intelligente”.

Stabilita la regola, la prassi-pratica è diversa. Molto spesso l’azienda non ha assolutamente idea di cosa fare, è “costretta” ad aderire ad un piano formativo e questo rappresenta l’evento peggiore per quanto diffuso!

Un problema di questo tipo è riconducibile alla forzatura che la società di formazione applica verso l’azienda. Purtroppo essendo gratuita la formazione (il che rappresenta un danno per l’intero processo) viene sprecata e assegnata a “chi capita” purchè sia svolta.

In realtà il costo della formazione dovrebbe comportare un CONTRIBUTO da parte delle imprese, un valore che oscilli tra il 40 e il 60% dell’intera spesa del ciclo formativo.

Quando si discute di contributo da parte dell’impresa al costo formativo, s’obietta che nessuno la farebbe. E’ vero, finchè non si stabilisce che per partecipare alle gare d’appalto è necessario aver sostenuto 200 ore di formazione all’anno. Oppure che le tasse pagate possono avere uno sconto dell’1% se svolte 200 ore annue e così via.

Il livello di 200 ore annue è paragonabile a quello che vige nel mondo sanitario, per cui un medico/personale sanitario, per restare iscritto all’Ordine, deve assicurare 55 crediti formativi annui pari a mediamente un centinaio d’ore di formazione annue.

Perchè un professionista dovrebbe formarsi diversamente da un’impresa? Nel mondo sanitario esistono corsi gratuiti, ma normalmente sono a pagamento.