Il fisco è una responsabilità politica da far pagare al partito responsabile. Si tratta di un concetto elementare che chiama alla responsabilità quel partito specifico. Dal 2011 al governo c’è la sinistra. Non siamo contenti del fisco? ebbene che non si voti il partito di governo!

Il fisco è una responsabilità politica di cui risponde il partito che non ha saputo gestire questo aspetto. E’ un concetto elementare da applicare nell’esercizio del voto. Eppure nessuno se ne rendo conto, perché? Capita di leggere sul giornale frequenti atti del fisco e Guardia di Finanza la cui applicazione si presta a molti dubbi. Mi spiego. Più imprenditori lamentano “l’irruzione” in azienda di funzionari governativi o della Guardia di Finanza. In tale attività c’è il blocco e sequestro di cassetti, scrivanie, computer e quant’altro.

Un “esercizio” di questo tipo ha la sua logica in un’azione penale. Il giudice emette quindi un mandato di perquisizione per un certo reato. Fino a questo punto nulla da eccepire.

Accede invece che la Guardia di Finanza e l’amministrazione fiscale applichino la procedura di blocco come metodo. Non in forza di un mandato del giudice e di un’imputazione. Lo fanno come inizio dell’attività ispettiva.

Da questa procedura emerge il dubbio dell’imprenditore: sono forse un criminale? Dal primo giorno di accertamento (danno d’immagine dell’azienda) prosegue l’inquisizione del fisco. Questa avviene nei tempi e modi graditi ai funzionari. Accade quindi che in 30 giorni calendariali, i funzionari si rechino in azienda solo 7 volte. Ovviamente nessuno può dire nulla loro!

Ragazzi ma che sta succedendo?

Il fisco è una responsabilità politica. Il danno d’immagine che deriva dall’applicazione di questi “metodi”, va addebitato al partito di governo. Finché non ci sarà una diretta responsabilizzazione tra politica e fisco, nulla cambierà. Con queste premesse credo che il cosiddetto “partito democratico” possa andare all’estinzione politica, altro che 40%!