Età del docente come esperienza maturata sul campo e capacità di traduzione agli allievi. Attualmente nella scuola pubblica ci sono dei “docenti” intorno ai 30 anni: possiamo considerali tali?

Onestamente, un insegnante fino ai 50 anni è sano e un bene che sia in affiancamento e molto impegnato in supplenze anziché titolare di cattedra.

Questa frase è molto dura e cattiva; me ne dispiace. Resta il fatto che attualmente ci sono in giro e in cattedra nelle Università come nelle Scuole, personale altamente non qualificato.

Chi si prende la responsabilità d’aver sbagliato la selezione?

In Università Cattolica di Milano, ma anche in Bocconi, girano dei “ragazzini” incaricati d’insegnare. La considerazione di questi giovanotti da parte degli studenti è misera. Lo sanno tutti tranne le rispettive direzioni didattiche che non vigilano. Perché?

La risposta è che pure i ragazzi devono iniziare e che si faranno le ossa. E’ vero, ma non a spese degli studenti!

Serve stabilire una carriera nella docenza.

Il primo grado e annesso stipendio dovrebbe essere per l’uditore ( i primi 2 anni).

L’uditore ascolta le lezioni di diversi docenti anziani sulla specifica materia senza nulla fare, stando al lato della cattedra come se fosse ancora studente.

I successi 5 anni dovrebbero essere dedicati alle supplenze con relativo incremento di stipendio.

Un profilo di CARRIERA adeguato, dovrebbe comprendere altri 2 anni (l’ottavo e il nono) sia coadiuvando il servizio di biblioteca che accompagnando gli studenti in gita.

Il decimo anno del docente va speso in Segreteria scoprendo la parte amministrativa del lavoro di Scuola.

Finalmente dopo 10 anni di presenza nella Scuola, l’insegnante novello potrebbe (a giudizio del Preside) iniziare a coprire qualche cattedra vacante. L’età del docente è certamente intorno ai 40 anni.

Andranno considerati in questi 10 anni le pubblicazioni e gli articoli scritti dal nuovo docente e il suo comportamento all’interno dell’Istituto, alla luce di NOTE CARATTERISTICHE ANNUALI redatte dai diversi responsabili d’impiego del docente.

Quanto qui scritto descrive una rivoluzione che un partito di sinistra (il PD ex PCI) non si può permettere avendo ridotto la Scuola a serbatoio di voti.