Esternalità 6 riprende la parte concettuale dell’esercizio già discussa in Esternalità 5 conteggi complessi.

I dati per aprire la fase riflessiva sono:

a) La produzione, indicata con la retta MB, ha un beneficio marginale pari a MB = 300 – Q

b) il costo della produzione (qui detto costo marginale privato) si trova sulla MPC pari a: MPC = 20 + Q

c) il danno per i cittadini residenti nei pressi dello stabilimento (chissà come hanno fatto per ottenere questi valori di funzione da cui deriva la critica all’intero impianto delle esternalità) sono pari a: MD = 40 + 2Q

LA PRIMA DOMANDA RIGUARDA Q1; SCELTA DELLA QUANTITA’ DI PRODUZIONE PER IL PRODUTTORE.

Come tutti gli studenti d’economia sanno, il punto d’equilibrio tra costi e ricavi è SEMPRE un confronto tra il totale dei costi e dei ricavi che qui è tradotto come:

MB = MPC

In numeri l’uguaglianza diventa 300 – Q = 20 + Q

Con quest’impostazione Q = 140

Bene! la quantità prodotta dall’azienda SENZA CONSIDERARE LE RICADUTE NEGATIVE SULLA POPOLAZIONE VICINA è pari a 140.

Al contrario quella quantità di produzione, che invece rispetta i bisogni dei cittadini, si trova confrontando MB com MSC, in pratica MB = MSC.

Però MSC è pari a MPC + MD quindi MSC = MPC + MD

Riscrivendo l’intera relazione emerge che: MB = (MPC + MD)

In numeri diventa, 300 – Q = (20 + Q) + (40 + 2Q) che quantifica la Q in 60 (detta Q*)

Ecco che il rispetto delle necessità umane impone produzione a quota 60 mentre il produrre al massimo, senza limitazione, conduce a una Q di 140 pezzi.

Si ripropone la grafica già osservata nello studio Esternalità 5.

PER SECONDA DOMANDA (sarebbe stato troppo facile concludere con Q1 e Q*) C’E’ IL CALCOLO DELLA PERDITA SECCA COMPLESSIVA. VUOL DIRE CONFRONTARE LA PERDITA DEL PRODUTTORE E IL GUADAGNO DEL CITTADINO RESIDENTE NEI PRESSI DEL SITO PRODUTTIVO.

Qui i conteggi iniziano a complicarsi ed è necessario rifarsi alla seconda grafica. Come s’osserva l’area di perdita per l’imprenditore è identificata da un triangolo, per la precisione EFG.

L’area del triangolo è sempre, base per altezza, il tutto diviso 2, regola che vale in questo caso.

Per base s’assume la proiezione sull’ascissa che si concretizza in Q1 – Q*, nei termini di questo esercizio 140-60. Ora serve calcolare l’altezza.

S’osservi nella seconda grafica come si trova l’altezza che corrisponde a 320.

Il calcolo dell’area a questo punto è semplice:

a) base per altezza: (140 – 60) * 320/2 = 12.800

b) resta da calcolare il “guadagno” del cittadino pari a 19.200

c) quindi la perdita secca come 19.200 – 12.800 = 6.400.

A seguire ulteriori approfondimenti sul calcolo dell’altezza sia per il produttore sia per il cittadino, per ora è sano avere il quadro complessivo.