Esternalità 2 segue il precedente studio già pubblicato il cui link è qui sotto presentato.

https://www.giovannicarlini.com/esternalita-che-sofferenza-prof-carlini/

In Esternalità 2 s’affronta il tema della regolazione partendo dal presupposto che la ricaduta positiva/negativa, non inclusa nel prezzo di vendita, sia un difetto del sistema economico (definita esternalità).

In realtà il vero punto nodale dell’intera vicenda è esattamente qui: siamo certi sia un difetto da correggere?

Accettando obbligatoriamente quanto in realtà non lo è per nulla (si chiama quieto vivere) si noti la grafica qui allegata.

Il modello di rappresentazione muta in caso di esternalità positiva da quella negativa. Sostanzialmente si ribalta.

Si noti in questa prima grafica una costante. Sia con esternalità positive sia negative, il modello conferma SEMPRE e monotonamente una “diminuzione del benessere totale”. (il triangolo nero)

Sul piano dei correttivi (regolazione) al “difetto” che rappresentano le esternalità, la dottrina si muove su 2 piani:

  • politiche di regolamentazione; (standard di produzione e soglie di emissione)
  • politiche di mercato; (imposta pigouviana)
  • soluzioni tra privati (Coase)

Su questo piano s’osservi una seconda grafica appositamente predisposta relativamente ai primi due passaggi:

Argomento SUSSIDI.

Lo scopo dei sussidi è d’internalizzare (linguaggio e grammatica specifica) le esternalità positive. Quindi il piano di riferimento è se la curva di domanda si sposta verso destra.

Il sussidio consegna al prezzo di vendita (P) l’uguaglianza con il valore sociale; P = valore sociale.

Si rammenta come il valore sociale sia: valore privato di produzione + beneficio esterno.

I sussidi sono destinati a diverse categorie d’operatori: imprese e istituzioni (scuole, musei, ospedali, centri di ricerca).

Nell’ambito delle soluzioni private brilla il pensiero di Coase (attenzione alla sua pronuncia! che occorre verificare nel web perchè è terribile). Ronal Coase 1910-2013 presuppone diverse cose:

  • che il Governo abbia stabilito a priori chi ha la prevalenza sulla “cosa” (ad esempio l’ambiente);
  • che le parti in gioco siano poche e facilmente individuabili;
  • che i tribunali funzionino.

Per Coase se il diritto è di chi NON inquina, l’inquinatore paga per aver sporcato.

Al contrario, se il sistema legislativo dovesse affermare che la ragione è per l’inquinatore, i cittadini pagano perchè si pulisca l’ambiente (è forse il caso ILVA di Taranto?)