Elasticità della curva di domanda. La formula di conteggio. Microeconomia. Quarto articolo della serie di studi dedicati a questo argomento.

Elasticità della curva di domanda. Prendiamo a caso l’equazione di una qualsiasi curva. Si ricorda, facendo un esempio, che se io mi chiamo Giovanni, la curva di domanda si chiama Q = 1500 – 5p. Il “p” sta per prezzo e ovviamente la Q per quantità. In questo momento siamo di fronte a quella curva e non altre tanto che la chiamiamo per nome: 1500 – 5p. Si noti un altro dettaglio; quel -5. Il -5 è l’inclinazione angolare della curva (si osservi per cortesia la grafica predisposta per questo studio – disegno “a”.)

Per definire un fatto della vita, ci sono sempre almeno 2 variabili. Nella natura umana abbiamo le donne e gli uomini, quindi in microeconomia le curve di domanda e di offerta. In Macro ci saranno le curve IS e LM (in pratica uno sviluppo della domanda e dell’offerta). Anche in questo caso, per trovare il punto di equilibrio, abbiamo bisogno di un’altro parametro: l’offerta. La curva di offerta ammettiamo che si “chiami” 500 + 4p. Si osservi subito un dettaglio non da poco! Quel +4 è l’angolazione della curva di offerta che è inclinata POSITIVAMENTE. (vedi disegno in “b”)

Arriviamo al punto (uno dei 2 di questo studio). UNA CURVA INCLINATA POSITIVAMENTE, COME L’OFFERTA, HA SEMPRE APERTURA ANGOLARE POSITIVA. Al contrario, la curva di domanda sarà sempre negativa. Questi sono concetti “elementari” che normalmente mettono sempre in crisi lo studente. Ne consegue che saranno anche “elementari”, ma è sano spiegarli o rammentali nuovamente.

Ora il secondo è ultimo punto di questa analisi sull’elasticità della curva di domanda.

L’elasticità misura la variazione della Q al p. Ormai possiamo permetterci il lusso di capire le lettere. Osservando il disegno in “c”, l’elasticità è quel rapporto tra la quantità di q che cambia al variare del prezzo. Scritto in formula, vuol dire di quanto varia q rispetto a quello che era prima. Trascrivendo questo concetto abbiamo dq/Q. Lo stesso avviene per il prezzo: la variazione di p (dp) al P che c’era prima. Ecco che abbiamo dq/Q diviso dp/P. Infatti la P o la Q era la situazione precedente e p/q rappresentano il nuovo equilibrio.

Oggettivamente tra scrivere dq/Q diviso dp/P e dq/Q che moltiplica P/dp che differenza c’è? nessuna. E allora facciamo anche l’ultimo passaggio per stile e ordine, per cui avremo dq/dp che moltiplica P/Q. Occhio, cari studenti e dirigenti d’impresa, che dq/dp è l’inclinazione della curva che moltiplica il prezzo sulla quantità di equilibrio o precedente. (Vedi grafica “d”).

Abbiamo calcolato l’elasticità della curva di domanda. Chi non ha capito alzi la mano!