Qui Las Vegas ed è qui che si misura la crisi. Frequento questa città da diversi anni, non perché mi piaccia, tolta la via centrale, il resto francamente lascia molto a desiderare, ma come termometro dell’economia statunitense e tendenze di mercato. In pratica qui a Las Vegas s’anticipano le tendenze di consumo di un popolo drogato dal bisogno di spendere più di quanto guadagna. Si è esattamente così, la patologia comportamentale da consumo indotto oltre le possibilità, trova in questa città un punto di vertice che è saggio studiare come esempio perverso di devianza umana, sociale ed economica.

Il giudizio non è solo negativo, ma pesantemente ostile. Non credo in un’economia strutturalmente organizzata sulla spesa oltre le possibilità. Trovo che quest’atteggiamento conduca, inequivocabilmente alla crisi per eccesso d’indebitamento. Non ho nulla contro lo spesa, a patto che sia compatibile con le entrate. In pratica risponda alla domanda: possiamo permettercelo?

Questa parsimonia è stata, qui negli Stati Uniti e in particolare a Las Vegas, dimenticata. Ecco che per studiare come il mondo economico e quindi sociale come politico sia avviato alla Terza grande depressione, Las Vegas, offre un ottimo osservatorio della crisi in atto.

Per la prima volta, rispetto gli ultimi 20 anni, osservo un’importante chiusura delle attività. La presenza di grandi spazi vuoti, lasciati liberi da precedenti attività economiche, segna in forma importante il panorama commerciale della città.

Relativamente alle attività in essere, si registra un vuoto mai visto prima. Ad Eataly ad esempio nella fascia orario 17-20 le persone, i clienti, intenti nel consumare cibo italiano sono stati, in data 2 gennaio forse un terzo di quanto solitamente ci si aspetterebbe. Chiuderà anche Eataly? è possibile.

La riduzione del consumo segnala lo spostamento degli acquisti dal fisico al virtuale? Si è vero, c’è anche questo livello di decadenza da considerare, ma l’assenza fisica del consumatore dal ristorante, dalla farmacia e dai negozi segnala un dato più importante.