Costo ammortizzato come bestilità introdotta dal DL 139/2015. Di questo si è già ragionato nello studio 1 pubblicato in questa serie, ora serve un passo più tecnico.

Il link dello studio già pubblicato è qui riprodotto:

L’articolo 6 dello sciagurato DL 139/2015 modifica il comma 8 dell’articolo 2426 del Codice Civile NELLA VALUTAZIONE DEI CREDITI E DEBITI.

La legge non definisce il costo ammortizzato rinvando alle IAS 39 e quindi OIC 15 per i crediti e OIC 19 per i debiti.

S’introduce il concetto (non obbligatorio) del CRITERIO DEL COSTO AMMORTIZZATO NELLA VALUTAZIONE DEI TITOLI DI DEBITO, CREDITO E DELLE IMMOBILIZZAZIONI RAPPRESENTATE DA TITOLI.

Di cosa si tratta, cos’è questa “roba”? Per farlo serve un confronto tra il prima e il dopo.

PRIMA DELL’INTRODUZIONE DEL COSTO AMMORTIZZATO – esempio pratico.

Concesso mutuo, nel 2016 per 5 anni, ad azienda di 100.000 euro. Tasso d’interesse del 5% da pagare ogni 31/12. Il rimborso avviene in unica soluzione a scadenza. L’elargizione del mutuo ha richiesto 5mila euro di oneri accossori, che sono ammortizzati in 5 anni.

Prego osservare la foto qui allegata.

Struttura del mutuo ricevuto dalla banca, rilevato dall’azienda prima dell’introduzione del concetto di costo ammortizzato. Le indicazioni SP sono per stato patrimoniale e D4 la corrispondenza nel passivo dello SP dove si registra il mutuo passivo. Così allo stesso modo gli interessi negativi pattuiti in Ce (conto economico) alla voce C.17 Infine le spese di elargizione del mutuo, in ragione di 5.000 euro, da ammortizzare in 5 anni che vanno registrati sia nel CE alla voce B 10.a sia nello SP alla B 1.7

DOPO L’INTRODUZIONE DEL CONCETTO DI COSTO AMMORTIZZATO – prosecuzione esempio pratico.

Gli stessi identici dati, precedentemente assegnati, sono rielaborati nel seguente modo.

A – tramite excel va prima calcolato il TIR.COST nel seguente modo visibile in foto:

Si noti come il finanziamento è indicato al netto delle spese necessarie per ottenerlo, quindi 95mila euro. Quindi la spesa per ogni anno degli interessi da contratto al 5% per 100mila euro elargiti. Interessi registrati nel CE alla voce C.17. Questi dati, automaticamente calcolati in excel alla voce TIR.COST, indicano un tasso d’interesse al 6,193% anzichè il facciale 5% del contratto.

B – Segue la tabella vera e propria di conteggio del costo ammortizzato.

Il mutuo di 95mila euro effettivi è gravato dall’interesse al 6,193% pari a 5.883,35. Il valore da contratto è però di 5mila euro con una differenza di 883,35 che viene sommato ai 95.000 generando il valore del 2017 pari a 95.883,35 e cosi via.

Qui la parte tecnica, a seguire le scritture contabili dove, a sopresa, crolla tutto il sistema e concetto di costo ammortizzato.