Che ci fai con questa Ue? In tutta onestà che ci facciamo con la Ue politica; è lì il fallimento!

L’Unione Europea è un progetto valido se resta in ambito economico, fedele alle sue origini di nascita. Quando passa al politico, la Ue fallisce.

Noi abbiamo due impostazioni e concezioni di coordinamento europeo (per ritegno non si vuole chiamare il coordinamento con la parola Unione).

Esiste la coordinazione a livello europeo, che ha rappresentato un successo.

Al lato dell’aspetto economico, dal 1992 c’è anche quello politico; qui nascono i guai. Guai targati Ciampi, Draghi, Napolitano, Prodi tutta gente di sinistra o traditori democristiani passati a sinistra. Questa è la miscela della coordinazione europea in campo politico.

Al di là della paternità del buco storico creato dall’idea politica di una Ue che non funziona, che si fa ora?

Il che si fa, è già nelle lettere di diversi capi di Stato inviate oggi alla dirigenza Ue, sulla pessima gestione della campagna vaccinale.

La Signora di nazionalità tedesca che dirige la Ue, il nome non è ora in memoria, passa le giornate in proclami. Pochi pochi giorni e quei proclami vengono sconfessati dagli atti reali. Pare di rivedere, anche nella Ue, lo stesso balletto del Governo diretto da quello non eletto da nessuno, l’avvocato Giuseppe Conte. Anche con il Conte, una valanga d’annunci a contenuti zero o comunque ridotti.

Il fallimento del Governo diretto da un non eletto, in Italia, sta allo stesso fallimento della Ue politica? Pare di si, la natura è la stessa.

Le lettere inviate oggi alla Ue, dai diversi capi di Stato, appaiono come degli anticipi di distacco politico e d’interesse delle Nazioni verso l’Unione.

E’ probabile che si stia entrando, finalmente, nella fase di crisi finale del fantasma politico europeo. Ciò che serve tra Paesi della stessa cultura è il COORDINAMENTO e la SINERGIA non fantasie che dal 1992 al 2021 hanno concluso poco.