biden, quasi fosse un bidè è il nome riconosciuto a quell’impiegato alla Casa Bianca che cerca di svolgere anche le funzioni di Presidente degli Stati Uniti. Il disprezzo per il soggetto è totale, motivo per cui è qui definito come “biden” anziché Biden.

A parte il fatto che non gli si riconosce neppure la maggioranza dei voti per svolgere il mandato presidenziale, il biden ha già perso le votazioni che si svolgeranno fra 10 mesi qui negli Stati Uniti. Come ha fatto questo “fenomeno” a perdere l’elezione presidenziale? Semplice, ha sfasciato il sistema di protezione degli Stati Uniti ai confini. Oggi il confine è un colabrodo dove entrano senza problemi tutti gli immigrati che vogliono. Un fatto di questo tipo è così grave, ma talmente grave che il partito democratico non si sa se riuscirà a riprendersi.

Il messaggio è così chiaro e forte che chissà se in Italia verrà recepito. L’immigrazione non controllata comporta la perdita dell’incarico di governo per incompetenza.

L’immigrazione non piace dai residenti. Non solo, la stessa migrazione non piace agli stessi migrati che la soffrono come concorrenza.

Inoltre vanno distinti due livelli di migrazione:

  • una migrazione fuori dagli schemi culturali condivisi (quella che affligge l’Europa e l’Italia in particolare);
  • la migrazione che si muove all’interno degli schemi culturali condivisi e che tutto sommato può essere riassorbita con il tempo (si tratta di quanto sta avvenendo negli Stati Uniti da molti anni sotto pressione da parte di latini e cattolici).

I due tipi di migrazione rappresentano, sul lungo tempo degli effetti diversi. Il caso francese, ad esempio, è di NON integrazione con annessa frattura sociale. In Germania c’è molta migrazione, ma in presenza di una forte componente turca che si presenta più nazionalista che islamica il che salva la convivenza sociale. Una convivenza che non è affatto garantita in Olanda e in Svezia, dove il dissidio è intenso quanto profondo.

L’islam non è compatibile con l’Occidente motivo per cui va allontanato dalla nostra cultura con reimpatri forzarti.