40 giorni fa l’economia e gli scambi commerciali avevano una valenza superiore alle idee, ai concetti e agli Stati. Oggi no; tutto è tornato ad una logica comprensibile motivo per cui non si compra (o vende) a chi è diverso da noi per idee, concetti e cultura. Solo ora e finalmente, possiamo dire “no import” da chi è lontano dai nostri valori.
No alla Cina, NO alla Russia.
L’elenco prosegue; No all’India che è complice alla Russia. No al Messico, Brasile, Ungheria e altri poveracci.
Paesi allineati nella difesa del male, del comunismo e della dittatura.
Il Papa blatera di un mondo senza armi. Si può condividere un concetto così insignificante in era di guerra?
Il Movimento 5 stelle non ha perso l’occasione per confermare la sua totale inadeguatezza alla guida della Nazione, rifiutando l’incremento della spesa per la protezione del Paese.
Confinati nel limbo degli inconcludenti il Pontificato (limitatamente a quello attuale) e qualche forza politica marginale nell’elettorato nazionale, resta il nuovo valore.
Se fino 40 giorni fa la globalizzazione ha imposto l’economia ai valori (è così dal 2001) oggi sono le idee che tornano a dirigere la Storia e i mercati.
I detrattori del nuovo corso affermano che questo ristabilire i fondamentali sia un ritorno al Novecento. E’ vero. Gli anni della globalizzazione, dal 2001, allorché la Cina entrò nel WTO su richiesta americana, a novembre 2019 (insorgenza della pandemia da polmonite cinese, detta “Covid 19”) sono anni persi.
La civiltà ha perso 21 anni dietro alla globalizzazione.
Il tutti uguali purchè consumatori, ha dimostrato la sia totale inadeguatezza. La gente non è affatto uguale tra loro! Ritorna e si ristabilisce la diversità. Gli ucraini non sono uguali ai russi. I Russi scavano fosse comuni per 300 civili uccisi, gli Ucraini e noi non lo facciamo. Stabiliamo le differenze per cortesia.