Se è disperato per il Suo Paese, Premier Zelensky, La prego: attacchi. Nel caso dovesse temere per la Sua vita, attacchi! Se pensa che ci sia una via di pace, attacchi. All’ultimo momento, attacchi. Quando le sue forze sono allo stremo, attacchi!

Illustre Signor Premier Zelensky, capo di Governo in carica in Ucraina, Le porgo il mio rispetto, attenzione e ammirazione. Lei sa che non morirà di vecchiaia e sa anche che ha accettato questo ruolo per essere da noi tutti osannato, ammirato restando nella Storia. Una Storia di dignità per il Suo Paese e noi tutti che crediamo nella democrazia contro il comunismo sia russo sia cinese.

Mi permetto di scriverLe questa lettera per farLe sapere che La vorremmo capo della Ue rispetto a chi c’è ora e c’è già stato.

Sappia che in Italia, dal 2011 viviamo in piena anomalia istituzionale con sospensione della democrazia (si tratta in realtà di un colpo di stato istituzionale). Vuol dire che dal 2011 non abbiamo più Capi di Governo regolarmente eletti dal popolo, tradendo in questo modo qualsiasi regola della democrazia. Questa è l’anomalia italiana. Stia attento, Premier Zelensky quando parla con i “Capi di Gabinetto” italiani e si chieda se sono stati eletti o no. Nel secondo caso li può tranquillamente trascurare perchè sono comparse; oggi ci sono, domani non si sa.

Tornando all’Ucraina, che rappresenta il motivo per cui Le scrivo, La esorto ad uscire dal porto d’Odessa e dalla città di Kiev e attaccare d’impeto le truppe russe.

Attacchi!

In ogni modo e senso attacchi per travolgere il nemico, riprenda la Crimea ed entri a sua volta in territorio russo.

Se è stanco Signor Zelensky è il momento d’attaccare.

Se è disperato non perda tempo e attacchi.

Deve attaccare al sud per risalire verso nord riprendendo ogni centimetro quadrato di terreno ucraino.

Attacchi!

Un ringraziamento alla Signora Laura Canali per aver trasformato la geografia in arte.