Usando il mito Ue per coprire il vuoto nazionale. Ecco cosa cela un abuso considerando “l’Europa” il mito rispetto al nostro paese debitore.

Usando il mito Ue per tappare la bocca a chiunque in Italia (vedi il caso Savona in maggio 2018 in Italia) ci si taglia le gambe in politica. Serve poco lamentarsi per lo scarso afflusso alle urne, che ovviamente dipende anche dall’immaturità dell’elettorato. Studiando in termini storici questo periodo italiano, emergono delle importanti concause al fallimento del Paese. La prima è ovviamente la povertà e instabilità del pensiero politico. Un giorno si vuole incriminare il Capo dello Stato, quello successivo si cerca di fare accordi con il Quirinale! Quest’essere banderuola espone i partiti a un terremoto elettorale: la gente non ci capisce più nulla.

Un altro aspetto importante di crisi nel caso Italia, è “la delega in bianco” dell’elettorato verso “la politica”. Tanto non cambia niente è il pensiero molto diffuso di un’importante quota d’elettorato (il 30-40%). Il mix d’immaturità politica, disaffezione al voto degli elettori e vuoto politico istituzionale cercando motivi per sopravvivere nella Ue, segna le Presidenze Mattarella-Napolitano. A pensarci bene gli anni della crisi: 2011-2018.

Usando il mito della Ue per coprire un vuoto d’idee ed istituzionale appellandosi al “bisogno” di stare con altri, espone il Paese alla solitudine. Per stare in una comunità serve apportare qualcosa del tipo produttività, idee e cultura. L’Italia espressa dall’attuale Capo dello Stato e dai precedenti partiti modello PD, cosa ha espresso se non un’importante massa di debiti da onorare? Ecco il punto. Alla crisi di valori e politica si somma quella debitoria: un eccezionale debito mai così elevato nella storia economica del mondo e dell’Italia. Non abbiamo una cultura per gestire il debito, mentre c’è stata una forte pressione a formare il debito. Il riferimento accusatorio è contro il Teorema di Modigliani-Miller e altri testi che teorizzano il leverage a quota 4. Pura follia!

Chi sa offrire alla comunità internazionale una teoria per reagire alla crisi da iper debito? Non certamente questa Presidenza della Repubblica o classe politica! E che la crisi non sia solo economica, ma di costume, portando all’epilogo della globalizzazione? Iniziamo a pensare a nuovi modelli di sviluppo sociale ed economico: Brexit e Trump?