Tanto la scuola in ogni condizione di salute pubblica viene lo stesso aperta. Siamo passati in pochi giorni da pochi infetti a tanti al giorno, ma “il Governo” per una questione d’immagine, non può non aprire le scuola.

Questo è il problema, anzi il dramma di una Nazione che è già fallita per eccesso di debito sul PIL, ma non lo sa nessuno.

Il Governo “sotto elezioni” a fine settembre, anche in condizioni di altro rischio, aprirà le scuole. Argomento chiuso. 

Un esecutivo maturo e con la testa sulle spalle sarebbe invece SELETTIVO.

Vuol dire che se nel territorio comunale si raggiungono 50 infetti scatta una certa procedura. Dovrebbe essere il fermo alle attività (gli ignoranti lo chiamano dall’inglese lookdown) e la consequenziale chiusura delle scuole.

Altra procedura intelligente sarebbe passare automaticamente su lezioni a distanza (DAD, didattica a distanza) tutte le quarte e quinte. In questo modo ci sarebbe quello spazio che manca alle classi più giovani.

Applicare la DAD al 100% delle ore di lezione, su una fascia oraria dalle 8 del mattino alle 18, inizia ad essere qualcosa di serio. Tanto la scuola a questo livello di ragionamento non ci arriva e tanto meno l’attuale Ministro dell’Istruzione. Del resto il Ministro è un “M5”; non si può pretendere nulla da un “classe Raggi”.

Con il doppio canale di formazione: in aula per i piccini e in DAD per i “grandi” e universitari, la Scuola/Università possono certamente aprire. Però non c’è capacità di decidere e spiegare alla Nazione la ratio delle decisioni assunte. Con un’italietta di questo tipo che ci fai? Ecco che quando si chiedono nuove elezioni il messaggio non è del tutto sbagliato.

Considerando che tutti i nodi vengono al pettine, che accade se fra 40 gg abbiamo intere classe infette? E’ probabile che il baby governo guidato dal non eletto da nessuno, non arrivi a fine anno.