Studente italiano, quello che costa 6.500 euro/anno, alla soglia della maturità che si celebrerà fra 6 mesi, spesso difetta in Maturità.

Tutti gli studenti italiani costano 6.500 euro all’anno! 

A conti fatti, uno studente alla maturità, è costato allo Stato e quindi alla comunità 6.500 per 13 = 84.500.

Mamma mia che spreco!

Quanto denaro investito con risultati così modesti.

Onestamente non ci sono idee, concetti, cultura, sensibilità e civiltà pari a 84.500 per singolo studente.

Il guaio è che neppure i “docenti” sanno quanto costa il “materiale umano” che gestiscono in classe. Nessun insegnante, entrando in classe, scrive sulla lavagna: 6.500/10 = 650 al mese d’investimento per ogni allievo. Ovvero 650/120 vuol dire che la singola ora di lezione vale 5,41 euro di sapere e conoscenza.

Sono dati che non vengono MAI spiegati e diffusi agli studenti.

La logica è che ogni studente dovrebbe migliorare, ora per ora, di 5 euro e mezzo. Ovviamente non è così, ci saranno ore perdute e altre dove s’imparerà in forma accelerata, ma la media è questa.

Chiarito che gli studenti ci costano “un’occhio della testa”, ma questi concetti sono stati qui ribaditi molte volte, si pervenga al punto.

Lo studente che proveniente dalla scuola pubblica studia cinese passi, ma che questo si traduca anche in pro-dittatura comunista non va.

Questo la scuola pubblica non può permetterselo! 

Noi, cittadini italiani, non stiamo allevano pro-comunisti. I “docenti” poi ci giocano sopra affermando d’amare la Cina, ma senza esprimersi sulla dittatura. Con questo giochetto si viene a sovrapporre l’aspetto culturale con quello politico. La logica conseguenza dalla voluta confusione si concretizza “nell’odio” per gli Stati Uniti d’America.

E’ chiaro che su una confusione di questo tipo, ci sono gli estremi per porre in discussione la cattedra al docente. E’ vero che gli studenti non sanno capitalizzare quanto investito su di loro, ma è anche vero che la qualità dei docenti è bassa se non media. In questo caso lo studente italiano confuso è una responsabilità della docente di cinese che insegna a Milano la cui cattedra va posta in discussione.