Sono moderno o vecchio? E’ una domanda che mi sono posto spesso.

Considerato che ritengo, anche su base scientifica, l’omosessualità una malattia della mente con ricadute nella sfera sessuale e intorno a me “tutti” inneggiano alla malattia come un segno di modernità, mi viene il dubbio d’essere “dalla parte sbagliata”.

Non solo. Essendo antieuropeista vuoi vedere che non ho capito nulla?

Combattendo la moneta unica, perchè poggia su dislivelli economici assurdi, incompatibili per una moneta stabile, posso essermi completamente sbagliato?

Ritenendo l’attuale pontificato di sinistra e comunista per cui mi sono allontanato dalla Chiesa, ma non da Dio; posso peccare di presunzione?

Sono feroce contro la finanza aziendale che incita all’indebitamento gli imprenditori considerando il debito “leva”, ma quando falliscono questi capi d’azienda nessuno sa aiutarli.

Mi ritengo opposto alla globalizzazione perchè interessato al benessere del Paese.

Ostile alla Cina comunista in quanto questa dittatura incompatibile con il mondo moderno, civile, democratico e capitalista (alla faccia del mio grande Maestro, Henry Kissinger).

Insomma i punti di distacco dalla vita reale sono tanti, troppi! Addirittura vorrei sotto processo gli ultimi Capi di Stato  italiani per attentato alla Costituzione in esito ai colpi di stato che sono stati commessi ai danni dell’On. Silvio Berlusconi e successivi.

In pratica sono maturo per lasciare questo mondo perchè non mi ci ritrovo.

Poi, ragionandoci bene mi chiedo: assodato che non manca molto a lasciare questo mondo com’è giusto e naturale che sia, ma siamo proprio certi che il “torto” sia tutto mio?

La soluzione all’enigma è che io sono MODERNO mentre gli altri sono POST-MODERNI.

Chi ha ragione tra queste due impostazioni di pensiero? Il quesito apre a una guerra inutile. Ha ragione sempre la maggioranza finché non si ricrede perchè va “a sbattere”. Avendo bene a mente le due grandi depressioni del 1874 e del 1929 credo che i post-moderni si stiano scavando la fossa da sola e che già siamo dentro la Terza grande depressione per eccesso d’indebitamento rispetto alla due precedenti causate da eccesso di produzione.

Sono moderno e resto tale nella responsabilità di un pensiero capace di produrre benessere, non grandi depressioni.