Post globalizzata è la caratteristica dell’era che è iniziata a febbraio 2020 con la pandemia da polmonite cinese e confermata il 24 febbraio 2020 con la guerra russo-ucraina.

Si tratta di concetti ribaditi più volte in questo sito web di riflessioni, ma come li spiego a lezione trovo gli studenti che restano sempre a bocca aperta. A questo punto è necessario ribadire il concetto.

Prima dell’infezione da polmonite cinese (chiamata Covid 19 per deresponsabilizzare la Cina comunista dalla diffusione del virus. Infatti il concetto di chi li paga 180mila morti solo in Italia è ancora non soddisfatto) il commercio internazionale si reggeva sul prezzo di basso.

La battaglia dei prezzi ha visto, in era globalizzata, 2002-2019 i paesi poveri emergenti e quindi la Cina comunista vincente. Con un costo del lavoro a 2 dollari/ora, poi elevati a 5 contro i 26 italiani e 32 tedeschi, la Cina ha collocato prodotti di bassa qualità in tutto il mondo.

Gli acquisti dalla dittatura comunista non sono stati influenzati dal regime cinese ostile alla dignità umana, ma esclusivamente dal basso prezzo; nulla di più.

Con la guerra russo-ucraina, scoppiata il 24 febbraio 2020, la tendenza ad isolare il “made in China”, già confermata da febbraio 2020, si è accentuata.  Cos’è accaduto?

In era post-globalizzata non conta più solo il prezzo di vendita, ma la possibilità d’identificarsi con il venditore da parte dell’acquirente.

Mi spiego meglio.

Il gas russo costa la metà di quello statunitense, ma noi europei e italiani in particolare, preferiamo il secondo al primo. Perchè?

Perchè il mercato italiano preferisce riconoscersi nella cultura e democrazia americana anzichè nella dittatura guerrafondaia ex sovietica oggi russa. La guerra fa parte della storia, ma è l’uccisione in massa di civili in vista del voto popolare sull’annessione del Donbass alla Russia, che impone il distacco.

Il distacco sociale, politico e morale diventa anche economico; ecco la novità rispetto alla globalizzazione.

Ora il mondo è forse un posto più pulito rispetto alla povertà morale della globalizzazione; sembra di si.