Pedofilo e omosessuale è quel sacerdote australiano capo della Chiesa recentemente incarcerato. Perchè tornare sull’argomento già affrontato giorni fa?

Stupisce la mala fede di questo Pontificato che s’interessa di pedofilia trascurando l’omosessualità.

Nel caso specifico il prete australiano, ma così anche gli altri che hanno molestato minori, sono prima omosessuali e poi pedofili. Perchè questa distinzione? E’ semplice. Entrambe le manifestazioni rientrano nella patologia del comportamento umano con effetti sessuali.

Il guaio è che “per convenzione” si è voluto stabilire che gli omosessuali non sono malati, mentre i pedofili si. E’ chiaro che su questa “scelta” di scientifico non c’è nulla. Qui siamo solo a livello d’accordo tra le parti per necessità elettorali.

Perchè siamo ridotti a questo? E’ come dire che il malato di tumore ha dei diritti civili e non più paziente. Purtroppo il tumore si vede mentre “mangia” il corpo del malato mentre l’omosessualità, essendo dentro il comportamento, appare nella sola manifestazione concreta.

Probabilmente la scelta dell’attuale Papa, di colpire una patologia e non l’altra, rientra in una strategia comunicativa. Anche il Vaticano desidera affermare a metà i concetti. Si tratta di un problema molto comune in era globalizzata.

La globalizzazione passa alla storia come un’era dell’incerto. Una stagione della paura dove non si devono dire cose che non siano già sulla bocca di tutti.

Diversi studenti e genitori non osano contraddire i docenti e oggi molto più del passato. Viene in mente quella ragazzina che confessa: …non ho il coraggio d’affermare idee diverse da quelle che il prof mi ha detto.

CASPITA, aggiungo io!

Non abbiamo lottato e lavorato per avere un’Italia semi fallita sul debito pubblico e una società della paura in era globalizzata. E’ molto probabile che qualcosa non stia funzionando come dovrebbe.

Anche se è “brutto a dirsi” credo sia necessario tornare indietro, agli anni Novanta ripensando il futuro. Proseguendo su questa strada globalizzata e della solidarietà mai spiegata con immigrazione, stiamo andando a sbattere. Infatti la Ue è la prima vittima dell’immigrazione. A seguire l’euro?