Oggi è molto vicino se non sovrapponibile al 1° settembre 1939.

Per puro caso oggi mi sono trovato a Firenze per un giorno diverso dal solito e ho visto la debolezza della società civile italiana e occidentale nel momento in cui la Russia invade l’Ucraina. Che sta accadendo?

E’ semplice.

L’Unione Europea si limita alla “sanzioni”, così fanno anche gli americani. Sanzioni!

Intanto i russi avanzano con i carri armati.

Sanzioni contro forze armate in campo.

La fine dell’Unione Europea deceduta per incapacità e inconsistenza politica.

La crisi dell’Occidente che non sa reagire.

A questo punto che accade?

L’inattività dell’Occidente e in particolare della Ue, non può proseguire pena lo smantellamento del concetto d’Occidente libero. Per far fronte a questa crisi d’identità è possibile uno scatto d’orgoglio Occidentale, comportando un immediato confronto militare, sul campo, con i russi. Non si nutre alcun dubbio sulla mala sorte dei russi, ma al contempo è diffuso il timore per la risposta missilistica russa.

Con queste percezioni, il confronto tra oggi e il 1° settembre 1939 diventa credibile.

Il gioco delle sanzioni tifa per la Russia senza risolve il problema.

Ci sono dei momenti nella vita dove si discute sul campo e bisogna essere capace di schierarsi.

Perchè in queste ore non sbarcano divisioni corazzate occidentali a Kiev per confrontarsi con quelle russe? (lo avrebbero già dovuto fare settimane or sono).

Guerra? SI.

Inoltre c’è un altro aspetto.

Chi fa la storia e la decide sono gli Uomini del Novecento che ragionano in termini di 900.

Oggi non ci sono idee dai globalizzati o gli europeisti e tanto meno dagli ecologici. Chi determina il corso della Storia è un Uomo che manovra i carri armati.

Il Novecento resta il secolo di riferimento relegando la stagione globalizzata a una parentesi già chiusa dalla pandemia da polmonite cinese (quella chiamata “covid” da chi non vuole responsabilizzare la Cina comunista alle sue responsabilità).