Metodo di calcolo del PIL – lezione 1 di macroeconomia. Ogni disciplina ha la sua liturgia, significa che per iniziarne lo studio ci sono degli argomenti di base. Nella macroeconomia ritualmente è il prodotto interno lordo il primo argomento di studio.

Metodo di calcolo del PIL. Prima di calcolare qualcosa, sarebbe saggio capire di cosa stiamo parlando! Questo è un dettaglio che molti studenti frettolosi dimenticano. Ultimamente sono assediato da allievi che hanno “fretta” di supeare l’esame senza in realtà capirlo. Che disperazione!

Un esame come micro o macroeconomia, richiede almeno 3 mesi di studio (da considerarsi il minimo tempo investito). In termini più diretti e pratici sono necessarie 500 ore di studio.

Mi ripeto, forse non sono stato chiaro: per affrontare un esame sbarramento come quello d’economia, micro o macro che sia, servono 500 ore di studio.

Il punto ora non è se servano 3 o 6 mesi per srudiare l’esame. Al contrario la domanda che lo studente deve farsi è un’altra. In quanto tempo distribuisco un volume di ore di studio pari a 500? Ecco i reali termini di confronto. Gli esami vanno preparati in ore di studio che sono da un minimo di 200 (esami facili) a 800 (quelli sbarramento).

Chiarito il concetto ore di studio, veniamo al metodo di calcolo del PIL.

Il PIL si calcola in 3 forme diverse, tutte però convergenti nello stesso valore. Questo dettaglio è importante.

Il PIL fa parte delle cosiddette grandezze economiche. Oltre allo stesso PIL c’è la bilancia dei pagamenti e la contabilità nazionale.

Tanto per iniziare, il PIL si definisce come la QUANTITA’ DI BENI E SERVIZI PRODOTTI IN 1 ANNO IN UNO STATO A PREZZI COSTANTI.

Non servono altre parole per definire il Prodotto interno lordo. Attenzione al concetto di prezzi costanti, perchè riconduce direttamente all’idea d’inflazione e qundi di moneta.

In questa prima parte della lezione 1 di macroecnomia serve una premessa ante il metodo di calcolo del PIL.

Per Pil & moneta significa analizzare una relazione che dovrebbe essere paritetica. In teoria (è compito della banca centrale assicurare ciò) ci dovrebbe essere tanta moneta (M) quanti beni e servizi prodotti (PIL).

L’eccesso di M sul PIL porta a inflazione. Al contrario la carenza di M sul PIL conduce alla deflazione (stagnazione). Con l’inflazione quasi nessuna impresa fallisce, ma soffrono i cittadini. Nella deflazione la popolazione sta bene, ma le aziende falliscono in massa.

Chiarito il concetto implicito nelle parole “a prezzi costanti” ora il calcolo del PIL.

Il PIL è calcolato in 3 modi diversi:

  • il metodo del valore aggiunto (valore della produzione detratti i costi dei beni intermedi)
  • quello riferito alla spesa (spesa o valore dei beni finali, quelli effettivamente venduti sul mercato)
  • infine del reddito (somma dei salari e redditi)

FINE PRIMA PARTE DELLA LEZIONE 1 DI MACRO ECONOMIA