Linguaggio sporco si riferisce ad un uso improprio e maniacale di terminologia straniera per atteggiarsi esibizionisticamente. In pratica è una malattia. Lockdown vuole dire chiusura delle attività e lo capiscono tutti. La task force si riferisce agli esperti e non si capisce perchè adottare la traduzione inglese del termine.

Gli esempi possono essere diversi.

Il virus da polmonite cinese è chiamato “covid 19” per non sottolineare la responsabilità della Cina comunista nella pandemia. Del resto “covid 19” è una sigla che indica quel tipo di virus che si rinnova per la 19° volta in una successione d’eventi. Forse è meglio chiamare il virus polmonite cinese per capire meglio e di più.

Gli effetti del linguaggio sporco sono pesanti sulla compattezza sociale. 

Oltre ad indicare superficialità e monotonia di linguaggio, chi usa questo tipo di parola è ripetitivo. Si nota come il soggetto ignorante (in ciò anche presentatori televisivi e giornalisti) insiste con queste parole per spiegarsi. Il culmine si ha sommando alle parole straniere il DICIAMO. Quando un soggetto arricchisce ossessivamente il suo parlare con DICIAMO + TERMINOLOGIA STRANIERA possiamo licenziarlo perchè immaturo. 

Perchè siamo giunti a questa sterilizzazione del parlare. E ancora perchè, specie i giovani, parlano velocemente (mangiandosi le parole)?

In realtà tutti gli indicatori qui segnalati, sono espressione d’immaturità della persone. Fin qui è “facile” il punto è come si resta immaturi in una società che punta tutto sulla formazione?

E’ capitato d’ascoltare in TV dei giovani laureati in medicina, dal Friuli, entrati immediatamente in ruolo per effetto delle nuove norme da polmonite cinese. Mamma mia che espressione da ragazzini e immatura che hanno usato quei laureati in medicina. Chi si fiderà nell’affidarsi a degli analfabeti espressivi?

La vera colpa da attribuire a un dilagare di studiosi ignoranti è internet.

Il web ha abituato le persone alla sintesi e velocità senza necessariamente capire.

Ecco il punto: abbiamo una società frettolosa che non capisce e tutto abbrevia.