L’economia politica e la microeconomia uccise dalla matematica inutile. Il premio nobel al prof. Richard Thaler conferma la stupidità con cui s’insegna oggi microeconomia nelle università italiane.

L’economia politica e la microeconomia uccise dalle matematica inutile, non è affatto un titolo per rischimare l’attenzione del lettore. Al contrario è un dramma, quello che si consuma in tutte le università italiane, dove s’insegna microeconomia. La matematica stupida, quella che non rappresenta la realtà, è largamente utilizzata per “spiegare” gli eventi economici. Ne emerge una classe di studenti teorica, impreparata al reale, illusa che tutto sia elegantemente racchiuso in un modello matematica. Ecco perchè abbiamo crisi come quella subprime “non prevista da nessuno”. Non poteva essere altrimenti!

Il premio nobel al prof. Richard Thaler, conferito quest’anno, conferma un cambio di prospettiva nello studio dell’economia. Il prof. Thaler è un ricercatore che studia le connessioni tra psicologia ed economia. Ecco il punto. Attualmente s’insegna l’economia schiacciando il ragionamento sotto eleganti teoremi e prospettive d’analisi matematica. Lo scopo è semplice: rendere d’élite la materia, apportando sbarramento allo studio dello studente.

L’idea dello sbarramento nel curriculum dello studente non è affatto malvagia, anzi! La questione è un’altra: perchè inventarsi di sana pianta una materia astraendola dalla realtà? Questa è la condizione oggi dell’economia politica e di microeconomia; puri e faticosi esercizi di matematica pura, del tutto astratta dalla realtà e assolutamente inutili. Nasce in questo modo la giustificazione al titolo l’economia politica e la microeconomia uccise dalla matematica inutile.

Un esempio? L’uso degli integrali complica artificiosamente l’intero quadro di comprensione della materia, restringendola solo a un élite. Potrebbe essere anche un procedimento corretto, peccato che non serva a nulla. Più nel dettaglio, quando si deve valutare un incremento di produzione si pongono delle premesse: che i costi fissi non cambino. Questo non è vero, ma non è finita. Anche i costi variabili cambiano, aumentando la produzione, perchè acquistano lotti di materia prima più grandi, si ottengono degli sconti. Possiamo vivere una vita-materia di finzioni?