La Ue, ovvero quella parte dell’Europa che conta 26 Stati sui 46 che compongono il continente europeo, ha fallito?

Indubbiamente il fallimento dell’Unione si vede sulla cultura e proseguendo sull’aspetto finanziario attraverso una cattiva gestione della Banca Centrale, la BCE.

Proseguendo con ordine, da dove nasce questa “cosa” che chiamiamo Unione Europea?

L’Unione nasce dal 1992 su un coordinamento economico di grande successo già CEE ovvero MEC infine UE.

Il Trattato di Maastricht del 1992 sancisce il passaggio da CEE a CE e quello di Lisbona del 2009 traduce il tutto in Unione.

Tutte queste sigle non sono un gioco, ma la trasformazione da una collaborazione economica di successo (CEE) a quella militare (la CED) che è fallita, quindi infine politica.

Ne consegue che la parte politica dell’idea europea nasce come conseguenza di un vero successo economico.

All’origine la CEE fu definita con il Trattato di Roma del 1957.

Terminata la parte storica ora l’analisi.

Da contro altare al bel successo economico della CEE/MEC, l’idea europea s’avventura nel campo politico dove si perde nel palese insuccesso di questi ultimi anni.

Un insuccesso che ha un duplice aspetto nella gestione monetaria/finanziaria e politica.

Su questo piano si richiama altro studio qui pubblicato:

il disagio verso l’idea comunitaria nasce anche dalla scarsa percezione del rischio come dimostrato in questi giorni.

Alla gestione monetaria s’imputa la moneta unica che non sta in piedi riunendo troppi Stati così diversi.

Sul piano finanziario la BCE ha sbagliato non avendo assorbito in se tutte le emissioni dei titoli di Stato delle singole Nazioni.

Le storielle da spread ce le saremmo risparmiate con emissioni uniche di titoli pubblici. Oggi, 18 marzo lo spread italiano si sta posizionato nella sua corretta dimensione, ovvero tra i 350 e i 450 punti base.

Oltre agli errori di natura politica e monetaria alla UE va rinfacciata un altra grande mancanza: l’assenza sul piano culturale.

La Ue non ha saputo disegnare la mentalità del cittadino europeo.

Le scuole dei 26 paesi aderenti all’Unione hanno programmi diversi e lingue diverse.

Non abbiamo un quotidiano con redazione comunitaria e neppure una TV della Ue.

Si fa prima a chiedersi cosa ci sia di coordinazione europea rispetto a quello che avremmo dovuto avere in questa “comunità”.

La carenza di senso civico da polmonite cinese, che si riscontra in tutta la Ue è il frutto di questa imperdonabile distrazione di qualcosa che sarebbe dovuto essere comunitario.

E adesso che si fa?

Certamente da Ue 1 si deve passare a Ue 2 con monete nazionali coordinate in un serpente monetario come già fu lo SME degli anni Settanta.

Non solo, certamente la Ue è ormai così squalificata da rappresentare un tonfo del tipo dove la Ue c’è, si perde in credibilità. Si tratta di una bella idea mal applicata come la globalizzazione.

Al tonfo della Ue segue a ruota quello della globalizzazione.

Il futuro è per la NAZIONALIZZAZIONE O ACCORDI TRA DUE STATI MASSIMO TRE, MODELLO ALLEANZA.

LE GRANDI IDEE UE E GLOBALIZZAZIONE SONO FALLITE, ma questo è un bene, ci avviamo verso un’era di concretezza rispetto i voli pindarici del passato che hanno portato disoccupazione e povertà in Occidente.

Meno social meno Ue, meno globalizzazione meno immigrati, più Nazione e alleanze e moneta nazionale seppur in coordinazione.

Benvenuto futuro dopo la perdita di tempo della globalizzazione e della Ue 1.