La spesa pubblica è giustamente distinta tra buona e cattiva dall’attuale Presidente del Consiglio in carica, non eletto da nessuno. Ecco come d’ora in poi viene definito l’incarico di chi, dal 2011 agisce fuori dalle regole costituzionali grazie all’imposizione del Presidente della Repubblica.

Ovviamente tra Sindaci eletti con un elettorato al 40% e il Presidente del Consiglio non eletto da nessuno, come d’uso del 2011, l’Italia cessa d’essere una Nazione democratica.

Gli anni dal 2011 al 2021 (per ora) a guida Napolitano-Mattarella, andranno segnati sui libri di testo come LA NOTTE DELLA DEMOCRAZIA.

Andando oltre, il Capo del Governo, cosciente dell’imminente rischio di fallimento della Repubblica per eccesso d’indebitamento sul PIL, per giustificare i prestiti Ue distingue tra spesa “buona” e cattiva.

Il Capo del Governo ha ragione.

La ragione è spiegata nei testi d’economia.

La spesa buona è quella per investimento, mentre la cattiva per la funzionalità ordinaria dello Stato.

Infatti essendo ad un livello d’indebitamento a meno – 160% sul PIL, i fondi Ue NON sono registrati come debito. Il trucco c’è e si vede.

Nel caso si vada a registrare il debito Ue in sommatoria a quelli esistenti, si supera quota -200% sul PIL.

Il non registrali consente una “boccata d’ossigeno” per alzare il livello del PIL. Peccato che questo “crescere” sia solo contabile e non reale.

In condizioni di crisi, il superamento delle difficoltà non si misura in quote di PIL, ma di posti di lavoro e salario reale (non monetario).

Inoltre, il giochetto di NON registrare come debito i fondi Ue sull’indebitamento italiano, si scarica in termini d’inflazione.

La possibilità di raccontare “cose belle” agli italiani potrebbe anche passare, ma l’inflazione non guarda in faccia nessuno. Ecco dove i conti tornano, misurando il crescente tasso di perdita di valore della moneta in Italia.

La spesa buona esiste, ma se misurata sul breve tempo.

Ad esempio, è vero che la rete di trasferimento dell’acqua potabile perde il 50% del suo carico per strada? La spesa buona è tale che in 3 mesi sostituiscono tutti i tubi d’Italia. 

E’ ancora una buona spesa quella che porta in 8 mesi a coprire, con pannelli solari, tutti i parcheggi d’Italia (se vogliamo essere sensibili all’ecologia, ma in realtà al calo d’import di gas/petrolio).

Ancora è ottima spesa un sistema d’irrigazione del Paese per consentire l’esportazione di prodotti agricoli di qualità (prosciutto, formaggi e altro).

Tutto ciò che implica invece una spesa con effetti a 10-15-20 e anche 25 anni, è ancora produttivo in una Nazione già fallita per eccesso d’indebitamento?