Islam e inferiorità culturale nella prevalenza del senso religioso sul civico.
Islam e inferiorità culturale rispetto all’Occidente. Cosa vuol dire? Significa che quando la religiosità dal privato torna a dominare il comportamento sociale, ci si porta automaticamente a uno stato di barbarie comportamentali. E’ quasi il risultato di una dominante matematica applicata al sociale. Tradotto in termici più semplici quello che vale nel privato non sempre è applicabile anche nel sociale. Accade lo stesso “fenomeno” anche nella sessualità. Il sesso nel privato genera dei risultati (realizzazione della famiglia) che non sono comparabili nel sociale. Analogicamente anche il senso religioso non può che vivere in privato.
Per molti secoli la religione ha unito e diviso le civiltà. Da questo confine della civiltà sono emersi i più grandi guasti all’umanità. L’intolleranza ha permesso la tortura e l’esibizione pubblica della punizione come esempio collettivo. Si tratta di eventi noti a tutti che qui non ha senso approfondire oltre la sola citazione. Dal Medio Evo vissuto in Occidente il passo è breve all’Islam di oggi.
Islam e inferiorità culturale, significa che il peso della religione, oggi valorizzato nel privato in Occidente, è invece ancora vissuto nel sociale nei paesi arabi.
In termini sociologici è interessante come argomento di studio. Infatti la sociologia come l’antropologia nascono dalla ricerca sulle conseguenze sociali della religione. Oggi il mondo islamico resta ancora annebbiato come già fu l’Occidente nel Medio Evo. Da questo dislivello culturale emerge il sonno che caratterizza la cultura islamica. Un sonno che dura da secoli.
Assodato che la religione rappresenta il dormire della cultura, qual’è il corretto senso religioso da vivere? Indubbiamente la religione ha un valore eterno per l’Uomo nel privato e in famiglia. Questa è la giusta dimensione dello spirituale. Ciò forse annulla la messa alla domenica? A volte si. Ascoltando le prediche dei preti di sinistra è necessario da uscire dalla Chiesa. Comunque ben ci stiano i sacramenti a patto che non siano militanza politica come attualmente il Papa sta facendo.