Insegnando letteratura italiana, mi sono accorto come e quanto le diverse correnti di pensiero tra positivismo, romanticismo, scapigliati etc, siano estremiste!

Mi spiego

Ogni corrente di pensiero, per il solo affermarsi e rendersi visibile, “deve” estremizzare al massimo il suo pensiero il che è comprensibile, ma non auspicabile.

Il concetto a seguire ora illustrato è difficile, ma non incomprensibile.

Pur capendo quanto l’estremizzazione sia necessaria alla sopravvivenza, questa non giustifica che il lettore o fruitore debba recepire in toto l’argomento senza “ripulirlo” adeguandolo alla realtà. Al contrario l’aver recepito (bevuto) integralmente il pensiero proposto, ha condotto la società moderna a vivere d’estremismi rintracciabili nelle più isterie riscontrabili nel comportamento contemporaneo.

Capovolgendo il ragionamento; mi sento molto, ma molto partecipe dei valori e stili di comportamento degli anni Cinquanta e Sessanta. La domanda che mi pongo è; com’è stato possibile che quei valori, quel modello di società così strutturato, abbia generato la totale confusione contemporanea iniziata dalla fine degli anni Sessanta e ancora in corso?

Certo che chi si trova a suo agio in questa contemporaneità non è in grado di recepire la presente riflessione.

Dedicando la riflessione a solo chi rileva quante esagerazioni siano in atto nell’attuale era post globalizzata, sorge il confronto e l’analisi.

Partendo dalla Rivoluzione francese, tutti i successivi eventi storici, caratterizzati dalla presenza della collettività, dalle persone, da noi stessi, noi Terzo Stato, si sono espressi attraverso delle volute esagerazioni a tutto campo. Che sia giusto o sbagliato non ha senso come riflessione perchè è quello che è stato.

In effetti la Guerra dei Trent’anni, che ha anticipato di 150 anni la Rivoluzione francese, è passata alla storia come una carneficina senza precedenti.

E allora? Ne consegue che l’estremizzazione ha segnato tutta la Storia, sia quella determinata dalle masse (dall’evento francese in poi) sia quella diretta da condottieri, Imperatori, Re e Regine. In pratica tutta la storia dell’umanità è un’estremizzazione. In questa dinamica dove si colloca la modernità?

Emilio Gentile, storico italiano, colloca la Modernità come realizzatrice della Prima Guerra Mondiale dove l’estremizzazione ha raggiunto dei vertici inusuali rispetto alla storia precedente.

Compromessa anche la Modernità, la storia dev’essere solo estremizzata per esistere?

Insegnando alle nuove generazioni queste domande diventano attuali.