Gershom Scholem 1897-1982 studioso ebraico citato da Bourdieu

Gershom Scholem fu un attento studioso della cultura ebraica. Di estrazione tedesca, partecipò alla fondazione dello Stato d’Israele. Pierre Bourdieu ricorda Scholem a pagina 81 nel primo capitolo del testo La distinzione del 1979. In effetti lo studioso tedesco-israeliano ha saputo concettualizzare un aspetto di grande rilevanza sociale.

Nella società ci sono coloro che hanno studiato provenienti da un percorso scolastico di base e di successo. Esistono però anche, e non sono affatto pochi, coloro che non hanno avuto l’opportunità di studiare un ciclo completo. Questa seconda serie di persone, non meno dignitose delle prime, si è resa AUTODIDATTA. Significa che hanno studiato per conto loro.

Coloro che si sono formati da soli, si possono considerare in base a 2 diversi atteggiamenti. Quelli maturi che hanno un profondo senso di rispetto verso la cultura e i giovani che la snobbano. “Deridendo” la cultura ufficiale, i giovani “autodidatti” si sono lanciati “a corpo morto” in una cultura di mezzo. La cultura di mezzo sarebbe quella dei fumetti, del cinema, la musica moderna. Sanno tutto! Il riferimento è esteso anche ai motori o al calcio come attività sportiva.

Gershom Scholem ha fatto emergere quella catena di resistenze opposte all’autodidatta per farlo desistere. Spiegando meglio, va rilevata una ostilità della scuola e dell’università verso chi studia “fai da te”. Ad esempio al dottorato di ricerca in Università Cattolica a Milano e in Università Bicocca, facoltà di sociologia, non si vince il concorso se oltre una certa età. Il valore degli argomenti addotti è assolutamente insignificante! Questo è il caso per accedere al dottorato di ricerca. Gershom Scholem si rivolge più in generale a favore delle persone che vorrebbero crescere, ma sono respinte dalla scuola.

Bourdieu scrive. I detentori del monopolio della manipolazione del sacro, letterati di tutte le chiese, non sono mai molto indulgenti. Specie verso coloro che pretendono di scoprire in se stessi le fonti dell’autorità tradizionale. Come dimostra bene Gershom Scholem essi studiano d’opporre al candidato quanti più ostacoli possibile inducendolo a ripiegare.