Ferdinand von Richtofen fu quel geografo tedesco che, attraverso i suoi studi, riuscì a concettualizzare l‘idea di Via della seta.

Il barone von Richtofen fu zio del Barone Rosso, asso tedesco nel primo conflitto mondiale.

Il nobile nacque a Karlsruhe (capoluogo di regione in Germania del Baden Wurttemberg) nel 1833 e morì a Berlino nel 1905.

Aggregato alla missione diplomatica prussiana (spedizione Eulemburg) per due anni dal 1860, Ferdinand von Richtofen ebbe modo di studiare a fondo la Cina, il Giappone e la regione del Siam.

Staccatosi dalla missione governativa potè approfondire gli studi dell‘area dell‘Oceano Pacifico nota come Insulindia e negli Stati Uniti, in California.

L‘insulindia è una regione di isole a forma d‘arcipelago con la concavità rivolta verso il continente, vasta 2 milioni di kmq.

L’area si trova nell‘Oceano Pacifico ed è costituita dalle Filippine, Isole di Sonda (Sumatra, Giava e il Borneo) e Molucche.

Dal 1869 il barone si concentrò sulla Cina che volle analizzare sotto ogni aspetto tanto da scriverne un libro, nel 1877, dal titolo China; fu l‘opera principale dell‘autore.

Ferdinand Von Richtofen terminò la sua esistenza come professore universitario in Germania.

Del Barone resta la visione ad indirizzo unitario nello studio della geografia, anzichè frammentato ai soli aspetti del territorio come orografia, fiumi e laghi.

E‘ di quegli anni la nascita dell‘antropologia (nella cultura britannica) e della sociologia (dalla Francia e Germania).

Il libro China è strutturato su 5 volumi nel cui contesto si definisce „la via della Seta“ come asse di comunicazione commerciale tra l‘Oriente e l‘Occidente.

Attualmente il testo non è di agevole consultazione però con insistenza nelle più biblioteche è possibile riuscire a leggerlo.

Il testo del Barone ricorda da vicino quello di Alex Tocqueville dal titolo “America” in forza a una medesima esperienza vissuta in altro continente dall’intellettuale francese.

Da quel momento, in tutto il mondo, fu adottato questo concetto e riconosciuto come punto di partenza per qualsiasi discussione socio-politica-militare e commerciale sulla Cina.

Grazie Barone!