Facebook LinkedIN, Zoom e altri vanno a costituire il cosiddetto “social”. Esiste il “social” che è singolare, affollato dai diversi nomi i cui più frequenti sono stati citati.

Il “social” è un sottoprodotto della pubblicità. E’ grazie alla pubblicità che c’è uno spazio dove i consumatori possono discutere di quanto vogliono. Di fatto il “social” c’è ma potrebbe anche scomparire come un interruttore che accende o spegne la luce. Male per quelle persone che si sono auto limitate a vivere di social. Paggio ancora per quelli che guardano il cellulare ogni tot secondi per leggere cosa scrivono o mostrano gli altri. Ecco il come e il perché si parla d’abuso nell’uso del web e conseguente condizionamento che porta alla stupidità e superficialità.

Questo mondo a lato o forse di mezzo, nel corso del tempo ha anche acquisito un ruolo sociale e politico. Vuol dire che se un certo numero di persone usa il social allora i politici c’entrano e le aziende pure per farsi pubblicità.

Il social, ospitando forse il 35% delle persone nel mondo, ha richiamato politici e aziende nella manovra pubblicitaria. 

La risposta, spesso non felice ed educata delle persone ai politici, ha scatenato il bisogno di censura.

L’applicazione della censura ha fatto entrare il politicamente corretto anche nell’uso del social.

A questo punto e con tale concatenazione cosa ce ne facciamo del social?

Facebook censura il Presidente degli Stati Uniti (notizia di stanotte). Facebook non può farlo e a questo punto possiamo anche chiuderlo. Facebook va chiuso. Un Presidente di una Nazione risponde delle sue affermazioni ottenendo o meno il voto dagli elettori. Non è censurabile colui che scompare se non più rieletto.

Facebook LinkedIN censurano! La critica all’invadenza di una ditta cinese, quella che fa telefoni, la Huawei, ha generato la censura in Linked su un privato, svelando quando questa azienda dipenda dalla Cina. Non solo, Zoom è di proprietà di un cinese (che vive negli Usa) ma censura i patrioti di Hong Kong.

A questo punto possiamo tranquillamente chiudere il social che non serve più a nulla. Addio Facebook, LinkedIn, Zoom e altri, tornatevene a Pechino dove siete organi di stampa del partito.

Come possiamo vivere senza questa spazzatura virtuale?

Semplice, o ci facciamo una bella passeggiata, o ci apriamo il nostro sito dove possiamo pensare e dire quanto ci piace.

Un sito personale è gratuito! e in questo va ringraziata la pubblicità che ce lo permette.