Eataly a Las Vegas è una gran bella realtà: complimenti. Peccato che sia mal gestita; accade anche questo. In pratica è come trovarsi su una Maserati a cui mancano le ruote per muoversi su strada.

Perché accadono queste cose?

La società che dirige il tutto si chiama MGM. Contattato il manager, questi con cortesia ed eleganza concede la sua email alla quale però nei giorni successivi si nega. Accade anche questo!

La proposta fatta al manager e all’ufficio del personale è stata diretta: probabilmente avete bisogno di una tecnica di vendita anche se in questo momento i fatturati tirano.

La risposta, a voce, per telefono è stata: le assunzioni sono fatte a New York anche se siamo a Las Vegas (non è vero) e siamo molto interessati agli eventuali errori formali che abbiamo commesso. In pratica non hanno preso in considerazione la TECNICA DI VENDITA che manca.

Nell’ambito degli errori, al di là dell’aver scritto che la Sicilia si trova a 40 miglia dalla costa italiana (in realtà sono 4 miglia e per la precisione 3,1 km nel tratto più stretto) manca proprio il concetto tecnico di presentazione del prodotto.

Ad esempio, mentre cerco un tipo di pane preciso tra i molti, una coppia (americana) si avvicina chiedendomi come scegliere. Mi sono adoperato tra 7 tipi di pane diversi lì presenti, nello spiegare l’uso che se ne può fare. Non solo, per vita vissuta, spiego anche quale pane ha meno grassi rispetto agli altri.

E’ anche vero che queste informazioni si potrebbero scrivere su un’etichetta che nessuno poi legge. Certamente la persona che spiega formando così una fila di turisti illustrando in italiano/americano, contemporaneamente, il pregio/difetto di ogni cibo, sarebbe quell’idea che manca.

La MGM non solo non è capace d’ascoltare la critica costruttiva, ma paralizzata nella risposta resta inchiodata nella ricerca dell’errore formale.

Del resto passeggiando per Eataly trovo prodotti di Mulino di un’impresa italiana operando nel Nord-Est che ha gli stessi difetti della MGM. Gente che non ascolta e si scandalizza se gli si dice qualcosa, lamentando poi le perdite subite!

Se questo è l’ambientino, potrebbe la mentalità da impresa padronale intaccare anche la qualità del prodotto? E’ un rischio da prendere in considerazione.

bella esposizione.

La foto di copertina ricorda un libro, forse l’unico, che spiega come NON fare impresa cogliendo gli errori più comuni tra “imprenditori” ce qui si riscontrano in abbondanza.

L’orgoglio di vedere il prodotto italiano direttamente negli Usa, un prodotto di un’impresa padronale.