Distretti industriali e teorie economiche di Alfred Marshall. Solo negli ultimi anni si è voluto studiare a fondo il fenomeno dei cluster (distretti industriali italiani). Tutto nasce dall’aver capito che il mercato del lavoro non è affatto unitario. In una Nazione non esiste 1 mercato del lavoro. Esistono molti ambienti sociali diversi, da cui performance opposte.

Il concetto di distretti industriali, chiamati cluster d’imprese (esterofilia acuta) ha ricevuto solo negli ultimi decenni attenzione. Chi si è mosso per capire meglio e di più, sono le teorie della crescita e dello sviluppo. In realtà, l’idea non è nuova. Alfred Marshall (economista inglese) un secolo fa si espresse sull’argomento. Studiò che la capacità competitiva di un Paese, dipende anche dalla presenza di concentrazioni industriali specializzate. Prima di Marshall ci si ostinava a considerare la Nazione come un tutt’uno.

I distretti industriali si può dire che sono resi logici da Marshall nel concetto di ATMOSFERA INDUSTRIALE. 

I distretti industriali per Marshall, non sono semplicemente una forma organizzativa del processo produttivo. Al contrario li definisce un “ambiente sociale”. Qui tutto cambia. Cambiano le relazioni tra gli uomini, le donne, la famiglia e l’attitudine al lavoro. Quindi si nota diversità nel voglia di risparmiare e nel rischio. Tutto presenta caratteristiche particolari. Marshall sottolinea la presenza di meccanismi di auto-sviluppo (endogeni), ora detti causazione cumulativa. Tali cassazioni, basate sull’esistenza d’economie di localizzazione, entrano in sinergia. Più o meno come la famiglia per 4 persone. Padre, madre e figli sono in perfetta sinergia. E’ la stessa cosa nella società locale. La sinergia o causazione porta a sostenere e rinforzare i processi agglomerativi di crescita.

Marshall ha definito quest’insieme come “atmosfera industriale”. Significa che all’interno del distretto, la comunità “partorisce” il sistema delle imprese. Sono entrambi elementi indivisibili condividendo gli stessi valori. Torniamo così al sistema sociale sinergico “famiglia”. Grazie all’atmosfera industriale si hanno forti economie esterne per le piccole imprese. Ottenute grazie alla forte cooperazione, ma anche competizione. Un esempio pratico potrebbe essere la formazione professionale, che all’interno del distretto industriale è più intensa e vissuta. Un esempio forse non pertinente sono le Brigate alpine rispetto le altre grandi unità dell’Esercito.

Con l’arruolamento regionale e operando nello stesso ambiente sociale, gli alpini costano di meno degli altri. Mi si consenta il parallelismo tra alpini, con gli operai specializzati nel distretto industriale. Alpini da giovani (bocia) e operai da adulti nel medesimo territorio.