Carlo V° una delle fonti della modernità

Dal testo di Guido Gerosa su Carlo V°, emerge una “miniera” di dettagli sui quali riflettere. Qui uno tra i tanti. Gli altri seguiranno in pari studi che saranno pubblicati.

A pagina 86 del testo, si cita Francisco Jiménez o Ximenes de Cisneros (1436-1517) e le sue gesta in Spagna. Oltre alla fobia anti ebraica, il consigliere di Carlo V°portò nel 1500 una vera rivoluzione.

Il vangelo spiegato alle masse in spagnolo.

Finalmente, per discutere dei più sommi argomenti della cultura del tempo, si utilizzò la lingua locale al posto del latino. Una variante del genere portò il singolo a iniziare a capire e partecipare. Queste riflessioni non sono indicate nel testo di Gerosa però emergono come successiva riflessione. Da questo punto in poi, nella storia, si può parlare di personalità individuale che sarà poi collettiva, in luogo della volontà di nobili e corte reale. Il singolo, come persona, entrò nella storia, non più come pedina, nel grande gioco della storia. Finalmente arrivano le Persone! Non più un’amorfa massa di manovra umana al servizio del Re. Una rivoluzione di questo livello sarà il cavallo di battaglia di Martin Lutero solo qualche decennio successivo.

Prima di studiare il testo di Gerosa, normalmente tutti abbiamo creduto che fosse stato Lutero a “inventare” la rivoluzione e Riforma. Il cuore pulsante della Riforma fu la germanizzazione delle sacre scritture oltre alla critica alla Chiesa di Roma.

L’uso del linguaggio locale, tedesco come italiano o spagnolo, in Chiesa, fu il frutto di un’epoca non l’invenzione di Lutero. Si conclamò una stagione non estranea all’innovazione, che Carlo V° introdusse a cavallo di due ere: Medio Evo e Rinascimento.

Nei prossimi articoli, dedicati a Carlo V° si affronteranno altri aspetti. Certamente esaminare l’ultimo imperatore dell’Occidente sotto aspetti inediti, quasi riscrive la storia. E’ il potere che la sociologia offre alla lettura delle geste degli uomini.

Carlo V°, volontariamente o meno, ha certamente aperto l’era moderna con il Rinascimento pur essendo un uomo del Medio Evo. In quest’azione di rinnovamento o svecchiamento, ha trovato posto la personalità individuale quale prima affermazione nella storia. Poter ascoltare e “discutere” la parola di Dio ha permesso all’uomo d’evolversi.

Concludendo, un uomo del passato è stato capace di lanciare il futuro. Il ricordo va Michail Gorbačëv. La “regola” potrebbe essere che solo un conservatore sa proiettarsi oltre, confermandosi un innovatore. Il riferimento, oggi nel 2017, corre a Donald Trump e alla Signora Le Pen.

Potrebbe essere che facendo uno o più passi indietro si possa rilanciare la globalizzazione? Forse abbiamo tutti esagerato per cui serve un serio ripensamento sugli ultimi 20 anni.