45 pistole vendute al giorno nei pressi di LAX. Taccuino americano e le sue riflessioni sul mondo statunitense.

45 pistole vendute al giorno e un numero leggermene inferiore di fucili. E’ il fatturato di una normale armeria collocata in un grande centro commerciale a 40 minuti da Los Angeles. C’è da stupirsi? Non so, questo è un dato di fatto che implica il possesso di più di un’arma per persona (in media).

Conoscendo queste informazioni non mi pongo neppure la domanda su chi abbia votato Donald Trump. L’attuale presidente degli Stati Uniti è stato eletto dall’America! E’ un dato di fatto.

Sociologicamente è interessante chiedersi il perchè un popolo civile si armi. Probabilmente la risposta più corretta è che non c’è alcun problema. Il possesso di un’arma rende più sicuri in una società, quella globalizzata, ancora più incerta. L’analisi deve fermarsi qui. E’ inutile dare del “malato” a chi compra armi. Al contrario è gente sana che si diverte un mondo. Comunque persone che sentono il sano bisogno di sentirsi al sicuro.

La criminalizzazione sul possesso legale di un’arma non paga. Probabilmente è controproducente perchè crea una cultura d’opposizione. Avere nel cassetto del comodino una Beretta calibro 9 per letto, consente alla famiglia di vivere meglio e più sicura.

La prova di quanto qui affermato è contenuta nel fatturto quotidiano dell’armeria presa a caso. 45 pistole vendute al giorno.

La procedura di vendita è molto perniciosa. Dall’acquisto alla consegna passano 11 giorni necessari a informare tutte le agenzie di Stato sul possesso. Dopo questo tempo è possibile ritirare l’arma.

La vera analisi sociologica non è corretta se sviluppata sul bisogno d’avere un’arma ma sulla scelta tecnica. E’ veramente interessante capire il criterio di scelta tra una semplice pistola calibro 9 e un fucile mitragliatore. Dove la selezione? Si tratta d’estetica o di reale bisogno? Per la sicurezza è sufficiente una pistola da guerra o una mitragliatrice? Putroppo a tali quesiti non abbiamo risposte.

Questo è un limite della ricerca sociologica ed universitaria che solitamente criminalizza, ma non analizza.