Trattato di Barwalde, stipulato il 23 gennaio 1631 tra la Francia, diretta dal “cardinale” Richelieu e l’invasore di Germania, re di Svezia, Gustavo Adolfo.

Barwalde è il nome tedesco della località polacca che si chiama Mieszkowice. Si prega osservare la mappa qui indicata. Nel corpo della stessa cartina è possibile riconoscere delle località ormai note allo studioso, giunto a questo punto della ricerca. Si veda la città di Magdeburgo a sud ovest di Berlino come a sud est della stessa capitale tedesca, Francoforte sull’Oder. La località polacca è indicata nella mappa con il segno del “dollaro” in giallo.

Che ci fanno i francesi con gli svedesi in Polonia?

Tanto per cominciare quell’area non era affatto polacca ma tedesca. Infatti la località dell’accordo franco-svedese è detta in tedesco BARWALDE.

La Francia, a guida Richelieu, volle fomentare la guerra in Germania per ergersi come potenza continentale.

Ecco perché la Guerra dei Trent’anni viene qui approfonditamente studiata quale premessa ad eventi futuri altrettanto gravi. La Prima Guerra Mondiale non poteva scoppiare per caso! E’ qui nel trattato di Barwalde che inizia l’azione francese anti tedesca a cui seguirà la giusta reazione germanica del 1870. Quindi l’ostilità francese e la guerra del 1914. A seguire la finta pace del 1918 e la riscossa tedesca del 1939.

Certamente il lettore s’affaticherà nel seguire un filo conduttore lungo 300 anni, ovvero 12 generazioni. 

Questi studi mostrano, come già noto, l’estrema povertà della “fede” protestante. In pratica dei ladri di proprietà della Chiesa Cattolica, che vogliono ufficializzare il furto perchè sorpassato dal lungo tempo trascorso; tutto qui. Che miseria! Quando la povertà, anche quella spirituale, si trasforma in miseria e il tutto a danno dei protestanti.

Comunque, i francesi andarono incontro al re di Svezia che a 10 mesi dall’invasione in Germania stava affogando nei debiti. Il trattato fu per sostenere l’invasore svedese con 400.000 talleri/anno per 5. L’obiettivo fu armare 30mila fanti e 6mila cavalieri per “proteggere” i protestanti. L’ammontare della sovvenzione rappresentò appena il 20% della spesa già sostenuta dagli svedesi. Servì in quel momento di collasso finanziario degli svedesi.