ROE birichino rappresenta il secondo intervento sull’argomento, quindi lo studio numero 2. Il motivo risiede nel grande interesse che emerge su questo aspetto dagli imprenditori e studiosi d’analisi contabile del bilancio.

Il problema deriva da valori fuori norma del ROE. Da una superficiale visione, registrando un ROE del 19 o 22% appare una redditività del capitale proprio “enorme”. Errore che si corregge immediatamente (sgonfiamento del ROE) confrontando questo indice con il ROI.

Ovviamente questa riflessione è per chi è già avviato sul ragionamento. Chi non abbia questo livello di familiarità con gli indici di bilancio è corretto che si riferisca a precedenti studi, ad esempio il ROE birichino.

Tornando al confronto serrato sul significato del ROE abnorme pur nella correttezza del calcolo matematico serve introdurre L’EFFETTO TRASCINAMENTO DEL DEBITO.

Qui la critica al premio Nobel Franco Modigliani (1918-2003) è spietata.

Nel 1958 insieme a Merton Miller, Modigliani lanciò la Teoria a loro intitolata (Teoria Modigliani-Miller). Il concettò fu semplice: smettere di dare un peso morale al debito. Fino ad allora l’indebitato era un soggetto moralmente non apprezzabile. La novità di Modigliani fu di smetterla di sentirsi larve umane se indebitati! Il vero punto da considerare è invece se il ROI è superiore al ROD.

Laddove il capitale di terzi dovesse costare in interessi il 3%, ad esempio, e dovesse rendere il 7% in azienda, il rendimento è 7-3 = 4. Quattro è il valore del capitale investito in azienda (ROI). E’ questo quello che conta più che l’aspetto etico sul peso del debito nella gestione d’azienda.

In base a questo ragionamento, corretto nel 1958, abbiamo goduto del più grande sviluppo di ricchezza mai vissuto in 50mila anni di storia. L’Occidente è una civiltà RICCA rispetto le altre 8 (in tutto sono 9 le razze/culture nel mondo) perchè si è ampiamente indebitata producendo ricchezza. E’ vero, questo è accaduto come beneficio, ma oggi, la stessa società occidentale, affoga nel debito.

Siamo passati dal troppo poco al troppo.

Con questa precisazione concettuale ora è possibile osservare la patologia del ROE.

Un ROE corretto (fonte Unioncamere – vedi il primo articolo pubblicato) oscilla tra il 6 e massimo il 9%. Un indice di ROE al 20 o 19% è decisamente “malato”.

La patologia del ROE deriva dall’effetto moltiplicativo che subisce il calcolo dell’indice quando il ROI è SUPERIORE AL ROD. Al contrario abbiamo un effetto depressivo nel caso di un ROI inferiore al ROD. Quindi bisogna prestare attenzione per evitare l’abbaglio. Considerato che in linea di massima il ROI è sostanzialmente sempre (con beneficio d’inventario) superiore al ROD, il ROE sarà sempre “drogato”. Da questo effetto “trascinamento” deriva un ROE fuori parametro.

Va precisato anche che si sono 2 modi per calcolare il ROE:

  • quello classico e semplice che prevede il rapporto tra l’utile e il capitale proprio. (attenzione a come nel bilancio riclassificato il capitale proprio includa anche gli utili da distribuire e quelli conseguiti. Gli utili non fanno parte del capitale proprio ma del patrimonio netto. Ne consegue che usando il riclassificato vanno DETRATTI gli utili dal totale del capitale proprio);
  • quello complesso noto come coordinamento degli indici di bilancio per cui il ROE è = al ROI per Leverage per Tasso d’incidenza della gestione extra caratteristica. E’ in questo caso che il ROI sviluppa tutta la sua potenza d’influenza sul ROE creando il cosiddetto effetto trascinamento.

In letteratura quanto qui spiegato come effetto trascinamento (per spiegare meglio e di più) è chiamato effetto leva. Ovviamente la dottrina avvalla l’effetto leva come dato positivo senza spiegare la falsificazione che subisce il ROE.

Conclusione, l’effetto leva esiste ma si traduce in un effetto di rifrazione sul ROE impedendone la corretta valutazione. Per correggere questo sbandamento serve il confronto con il ROI sapendo che solitamente un ROE sano è leggermente inferiore al ROI.

E’ il caso della società Amplifon Spa che nel 2019 ha conseguito un ROE al 17% e un ROI, depurato del ROD all’1,8%. Ne consegue che il rendimento del capitale proprio ha un valore stimato fortemente ridimensionato probabilmente allo 0,8%.