La responsabilità per atto illecito è resa complessa se studiata confrontando edizioni diverse del “Torrente”. Il Torrente è il testo di riferimento base negli studi di diritto privato. La ricerca qui sviluppato interessa sia l’edizione 9 (del 1975) sia la 16° del 1999, come l’attuale, la 24° del 2019. Grazie a questo studio trasversale è possibile cogliere diverse sfumature.

La responsabilità per atto illecito è meglio spiegata nella sedicesima edizione. In pratica per capire un concetto è valida l’edizione 16, mentre per approfondire si ricorra alla ventiquattresima. Il guaio è che quando si studia “di fretta”, come la massa degli studenti in prossimità dell’esame, si rischia d’acquisire l’approfondimento senza capire il concetto.

Questi appunti, qui pubblicati, servono a distinguere tra concetti e approfondimento, ciò che la 24° edizione del Torrente a volte dimentica. 

Il concetto di responsabilità nel diritto civile parte dall’atto illecito.

Se è stato commesso un illecito allora c’è responsabilità. La responsabilità si misura in danni. 

Il danno è risarcibile o non. Inoltre può essere patrimoniale o morale (non patrimoniale)

Chiarito il concetto iniziale, va rivelato come nei tempi moderni ci sia un’accelerazione sul verificarsi degli eventi dannosi.

Ne consegue che lo studio della responsabilità per atto illecito diventa un atto d’estrema attualità (meritorio di una tesi di laurea).

La concettualizzazione si trova nel libro IV° del Codice Civile al Titolo IX “Dei fatti illeciti” art. 2043. Non a caso l’articolo è intitolato “Risarcimento per fatto illecito”. La fonte del 2043 è nella legge Aquilia, dal diritto romano, identificando la responsabilità “aquilana”.

Oltre la premessa c’è ora il problema di stabilire se siano rimborsabili solo le conseguenze da danno ingiusto. Ecco la complessità dei tempi moderni. Sicuramente gli illeciti penali sono tipici (prescritti dalla legge in forza di una codifica precisa). Nella responsabilità civile il legislatore NON HA ELENCATO TUTTI I CASI IN CUI IL DANNO E’ “INGIUSTO”. Ne consegue che nel civile vale la atipicità. A questo punto il dubbio è legittimo.

Chiariti questi passaggi dalla 16° edizione, tramite appunti il lettore può procedere attraverso la 24° edizione alla studio.

Buona lettura, la responsabilità per fatto illecito prosegue per appunti su 4 pagine.