Reddito di cittadinanza. In Italia sono impazziti. Per 750 euro al mese conti pubblici spaccati.
Reddito di cittadinanza, concetto valido ma applicazione pessima. Il caso Italia. Offrire un reddito di sopravvivenza ai cittadini (quindi non immigrati) disoccupati, rappresenta un atto di civiltà. Non è finita. Alzare la pensione minima dagli attuali 450 euro a 750 esprime un senso di solidarietà corretto. Fin qui tutti provvedimenti auspicabili. Al contrario, l’interpretazione dell’M5 (Movimento 5 stelle) di rifilare 750 euro a gente che non lavora, indica la NON capacità di governo del movimento. Tradotto in termini pratici è meglio tornare al voto.
In effetti anche la Lega sulle pensioni sta sbagliando. Tra i 2 movimenti, gli errori sono comuni anche se più lieve quello della lega sulle pensioni.
Argomento pensionamento: serve un cambio di mentalità smettendola di pensare alla pensione come porzione di vita non lavorativa. L’ideale sarebbe elevare a 70 anni il pensionamento consentendo per contingentamento il ritiro dai 68 anni in poi.
In italia si lavora per raggiungere la pensione! E’ un concetto sbagliato. Negli Stati Uniti, dalla fascia oraria 22-6 del mattino, si vedono i settantenni in servizio nei grandi magazzini a ciclo di 24 ore di servizio. Cosa c’è di male a lavorare fino a morte? La pensione come “nulla fare” rappresenta un anticipo della morte. Il vero pensionamento è un cambio di attività rispetto quello ad alta intensità che si vive tra i 20 e i 60 anni. Perchè non istituire lavori a minore intensità nella fascia 60-75, garantendo reddito integrativo ai minimi di pensione? Sono idee che non piacciono agli italiani, ma questo è il compito della politica.
Attualmente abbiamo dei dilettanti al governo. Gente che tra il reddito di cittadinanza e l’anticipo di pensione non governa, cercando solo consenso per la resa dei conti finale.
Il Paese, l’Italia, governata in questa maniera resta debole ed esposta al collasso. Non meglio i precedenti governi che hanno fatto “dell’Europa” un mito non discutibile. L’Europa, come continente (46 Stati), non quella limitata a solo 28 Nazioni, si avvia a una fase di profonde e anche drammatiche evoluzioni.