Quando l’Islam offende (Ground Zero a New York)

In effetti l’Islam tende a offendere con grande facilità. Questo non è giusto e va controbilanciato con una reazione. Alla violenza dell’Islam (vedi terrorismo) va contrapposta la fermezza culturale dell’Occidente. Attenzione alle parole qui espresse. Alla violenza di un assetto cultura e religioso non va opposta altra violenza! Al contrario va presentato un modo di essere. Di considerare le donne nella società ad esempio. Quindi un livello di consumo che sia anche culturale anzichè spreco. Della dignità della persona nella società.

Quando l’Islam offende  manifesta la sua arretratezza culturale. Questo è noto a tutti. L’Islam dorme un sonno profondo. Una differenza di almeno 500 anni rispetto all’Occidente. Il mondo arabo è fermo a Maometto. Quindi a una visione della società dove la religione ha un’importanza estesa e profonda. Non che la religione in se porti arretratezza! E’ il fanatismo che ottenebra la mente. Quindi il vero epicentro del problema dell’arretratezza culturale è il fanatismo. Non la religione. Quando l’Islam offende lo fa usando a prestito la religione. Anche se poi, agli effetti pratici nulla cambia quando si riceve l’offesa. Che parta da aspetti religiosi o di fanatismo la sostanza non cambia.

Sociologicamente si può considerare la reazione offensiva dell’Islam come una forma di difesa. Potrebbe apparire un controsenso ma non lo è.

L’Islam offende ed è violento perché è all’estinzione. 

L’idea è suggestiva e in perfetta contro tendenza. Resta il fatto che siamo in presenza di povertà spirituale e intellettuale nell’Islam. Può l’ignoranza proseguire ad essere tale nei secoli? In effetti sono 500 anni che il problema esiste. Lo scontro di civiltà, oggettivamente, tra le 9 presenti nel mondo, si concentra sull’Islam. 

In assenza di Islam la guerra di civiltà perderebbe molto del suo senso. Concludendo, quando l’islam offende si avvicina alla sua fine. Questo è un bene per tutti. Auspichiamo a un islam come religione anzichè campo di battaglia per isterici invasati.