Mi vaccino perchè rappresenta un atto di civiltà verso di me e la comunità. ATTENZIONE, la vaccinazione protegge me e quindi la comunità, non rappresenta un atto verso la società. Al contrario, la vaccinazione serve alla mia sopravvivenza in salute. Non stiamoci a giocare sopra al concetto. D’altruismo nel vaccinarsi c’è poco. Solo qualche pubblicità di basso livello tenta d’invertire i termini del problema.

Detto senza termini, se e ma, appena mi verrà consentito, mi vaccino. 

In tutta onestà avrei preferito che il Governo avesse avviato la vaccinazione con un piano del tipo:

  • tutto il personale sanitario sia di strutture private sia pubbliche + annesse famiglie emergenti da certificato di stato civile (i conviventi non sono considerabili famiglia)
  • tutti i dipendenti dello Stato + famiglie
  • i pazienti ricoverati a ogni titolo presso qualsiasi struttura sanitaria privata come pubblica nazionale.

A conti fatti si tratta di 3,5 milioni di dipendenti pubblici, più quasi 2 del comparto sanità a cui aggiungere 7 milioni di familiari e 1 milione di ricoverati. In tutto 14 o 15 milioni di persone che hanno la precedenza nel mese di gennaio 2021.

Chi non vuole farsi vaccinare va dimesso dalle cure o cessa le funzioni di dipendente sanitario come di Stato. Esiste l’incompatibilità! 

Tolti i primi 15 milioni d’Italiani su 60, a seguire 2 milioni di over 65 che in fila, dal medico curante e per chiamata, vanno vaccinati.

L’intera popolazione a seguire accorre in farmacia, compra a prezzo politico il vaccino contro la polmonite cinese e si vaccina. A conti fatti entro marzo tutti sono vaccinati.

Io mi vaccino, ma avrei voluto apprezzare un piano, però c’è anche un altro aspetto.

Ho una naturale diffidenza verso un vaccino fatto in fretta e furia.

Per capirne di più mi sono rivolto a chi da 40 anni è nel settore che afferma: da anni si lavorava a un vaccino contro la Sars. Il vaccino d’oggi deriva dai precedenti studi e sperimentazioni già svolte. 

Speriamo bene.