L’emergenza idrica sarà recepita dalla politica in campagna elettorale? Non ci sono segnali al momento per una tale sensibilità.
L’emergenza idrica entrerà a far parte della campagna elettorale 2018? Non ci sono ancora segnali di questo tipo al momento: peccato. Ci si scusa con i 700 lettori che ogni giorno leggono questo sito a cui va un accorato e sentito ringraziamento. In effetti questo è il terzo (e ultimo) articolo dedicato al tema della sete d’acqua in Italia. Motivo di tanta attenzione risiede nel totale disinteresse della politica alla questione, quindi serve una reazione civile.
AAA cercasi partito politico interessato all’emergenza idrica.
Dopo aver illustrato i numeri del problema, ora le ipotesi di soluzione. L’emergenza idrica impone che venga istituita 1 agenzia specifica sul tema. Di pari dignità e interesse sono anche l’elettricità e il gas. Trattandosi di temi scottanti, è corretto che si istituiscano agenzie governative specifiche, anzichè nel mucchio come oggi accade. Stabilito il comando e quindi la responsabilità delle azioni da svolgere, il primo punto è la DISPERSIONE.
Ragionare intorno alla dispersione per l’emergenza idrica, vuol dire elevare quei 3,8 metri di riparazione/anno attualmente in atto.
Doloroso è il piano tariffario che ha elevato da 900 milioni a 1,6 miliardi i fondi a disposizione con proiezione a 3,2 nel 2019. Il fabbisogno è per 5 miliardi. Non si riscontra al momento un pari miglioramento della situazione. Che fine hanno fatto i soldi rastrellati dagli utenti nel piano tariffario? La domanda è veramente troppo difficile. Certamente contribuiscono ai 180 milioni di multa che la Ue ha inflitto all’Italia. Oltre ai 180 milioni vanno aggiunti 120 per ogni anno di mancato adeguamento. La proposta è di NON pagare questo denaro. Non pagare perchè la Ue traduce i soldi in stipendi per il suo funzionamento, anzichè prova di virtù al paese incapace.
Una Ue ridotta ad esigere tasse sui problemi dei singoli paesi, francamente ha esaurito il ruolo politico.
Nel frattempo 7,2 milioni d’italiani in 931 comuni (specie nel Centro.sud) non hanno un adeguata depurazione dell’acqua. In Italia vive il 12% della popolazione d’Europa e siamo capaci di recuperare solo lo 0,58% di acque “sporche”. Qualcosa non va.