Le prospettive future del garden in Italia


di Giovanni Carlini

E’ necessario formare specificatamente i direttori di garden italiani? Qui viene provocatoriamente lanciata una proposta per aprire nel nostro paese una scuola di formazione per personale direttivo in ambito di florovivaismo come già esistente in Olanda.

L’Accademia di formazione per direttori di garden italiani
Gli attuali direttori di garden in Italia sono persone qualificate e preparate. Con questa affermazione viene sgombrato il campo da qualsiasi polemica, dubbio o perplessità. Fatto ciò, progettiamo il futuro. E’ saggio che s’istituisca un’Accademia per direttori di garden in Italia?
Il motivo di questa scelta è essenzialmente tecnica, pensando alla complessità dei prossimi anni nella gestione dei garden le cui prospettive sono aperte a nuovi scenari già esistenti e allo studio.

Il garden del futuro

Il gruppo Terra rappresenta un’importante realtà nel panorama canadese. La nuova idea di garden che si dovrebbe immaginare per il nostro paese, non è più un negozio di vendita, ma un polo d’attrazione, dove al commercio tradizionale si possa affiancare sia la ristorazione, che corsi per pensionati/scolari su piccole manualità (interrare piantine e la cura del verde casalingo) il relax di una bella passeggiata in un “giardino degli Dei”, area giochi, produzioni diverse per fiori e piante con i consigli dell’utenza, giardinaggio/ortaggi, piante/alberi da frutto, piscina e altro. L’insieme di queste nuove dimensioni disegna una nuova planimetria per il garden. In Canada, il Gruppo Terra, più di altri nel mondo, ha provveduto a trasformare il garden da un negozio di piante e fiori a un luogo di ritrovo dove passare l’intera giornata. Al di là di un’intervista specifica sull’argomento, ciò che ha colpito visitando le infrastrutture dei diversi garden del gruppo Terra in Canada, è l’importanza che la proprietà riconosce alla formazione dei suoi direttori di negozio che, indipendentemente dalla nazionalità, devono assolutamente provenire dai corsi di formazione olandesi per direttori di garden. In questo caso emergono 2 aspetti fondamentali:
– non si può essere direttori di garden se non titolati;
– l’unica scuola di formazione riconosciuta al momento è quella olandese.
Il gruppo Terra, non solo per questo ma anche, è leader in Canada, per numero di garden aperti e fatturato. Ai fini di questo studio, il Canada offre due idee di fondo:
– l’indispensabilità di un ciclo di formazione per direttori di garden;
– la necessità d’allargare il garden a centro commerciale senza il solo farne parte.

Perché l’Accademia?

L’idea è quella di lanciare quest’iniziativa per aprire un dibattito nel florovivaismo italiano i cui esiti non sono affatto scontati ma la discussione e confronto, per se stessa, diventa motivo di ricchezza e approfondimento.
Spesso, troppo spesso, si parla di crisi.
Oggi si vuole cercare una strada, per quanto lunga, che consenta di progettare i nuovi scenari e questo passa solo attraverso una nuova classe dirigente. Gli attuali direttori e responsabili di negozio si sono fatti da sé, come si usa dire, seguendo le indicazioni di un mentore o del genitore, sono cresciuti nei garden che spesso dirigono. Una classe manageriale “figlia d’arte” certamente offre stabilità alla proprietà, ma pecca di nuove vedute perché non basta più solo lavorare per crescere ma serve capire, studiare, pensare, immaginare, confrontare, discutere e avanzare nelle esperienze meditate e non solo quelle fatte.
Il fare concede manualità ma poca riflessione e analisi quando serve lo studio per crescere. Il discorso è vecchio e affrontato in molti ambienti con una sola conclusione: studiare allarga il cervello e la sensibilità, mentre “il fare” nobilita la persona e ne eleva la capacità d’emozionarsi senza però allargare la fantasia creativa. I nuovi attori del florovivaismo italiano hanno più bisogno, rispetto le passate generazioni di sensibilità e capacità d’immaginare per realizzare modelli di presentazione del prodotto più aggressivi. Questo si ottiene solo con lo studio e il confronto meditativo.
Il mercato del garden in Italia è florido?
Senza voler togliere spazio a studi di settore molto autorevoli e altri che saranno qui svolti, non ci sono particolari dubbi che si possa fare meglio e di più. Al di là dell’eterna guerra di trincea sul prezzo e il corretto uso dello spazio o di come esporre la merce, che restano l’ABC del mestiere, oltre a saper utilizzare le persone in forme produttive e corrette, una possibilità di superamento della crisi in essere dal 2008 potrebbe essere l’alzare le competenze. In tutti i settori e nel mondo intero, ci si è resi conto che la formazione è un’arma spesso non sufficientemente affilata.
Conclusione
Il mondo, globalizzandosi, si è reso più complesso e come tale è anche il consumatore. Alle nuove regole di mercato, ancora non scritte ma percepite dagli operatori, possiamo organizzare una risposta più articolata includendo formazione, creatività, organizzazione e scelta di prodotto? Su questa direzione è indirizzata una riflessione aperta a tutti; auguriamoci buon lavoro.