La monarchia unisce di più rispetto alla capacità d’aggregazione repubblicana. E’ il primo pensiero che emerge osservando il giubileo britannico per la regina Elisabetta II° celebrato oggi 5 giugno 2022.

Il pensiero corre al referendum istituzionale italiano del 2 giugno 1946.

Senza alcun dubbio NON avrei votato per la repubblica e fin qui è semplice, il difficile arriva adesso. Casa Savoia non ha saputo maturare una dignità di governo tale per cui sarebbe stato saggio affidarsi a quelle persone. Il giudizio negativo non riguarda tanto e solo il periodo 1922-1946 ma coglie ampiamente l’intera gestione Savoia dell’Italia.

In assenza di una casa regnante adeguata al ruolo, cosa fare?

Di fronte a un problema di questo tipo c’è lo stallo, l’attenzione o la scheda bianca, ma anche rabbia per una scelta negata.

Nasce ora un problema tutto storico.

Possibile che non ci sia mai stato un colpo di stato in Italia tale da cambiare la monarchia con altro Re?

Evidentemente se ciò non è avvenuto, anche lo spessore delle altre famiglie di Corte non può essere considerato adeguato alla guida della Nazione.

Dispiace dirlo, ma questa è la secca quanto cruda realtà storica.

Nei confronti della Repubblica resta un atteggiamento di diffidenza e sufficienza. Che cosa vuoi andargli a dire a un cadavere? Il Paese ha certamente avuto un eccezionale sviluppo dal 1950 al 2000 ma questo è merito della guida politica? Il dibattito è aperto. Certamente senza Alcide De Gasperi l’Italia non sarebbe quella che è oggi, ma avrebbe potuto rappresentare tranquillamente il Cavour della situazione.

Certo di se e ma sono pieni i fossi. De Gasperi sul referendum istituzionale non si espresse apertamente per la Repubblica lasciando libero l’elettorato per la scelta più opportuna.

La monarchia, quella sana e ben impostata, la netto degli scandali umani di ogni famiglia, resta la forma di Governo più coinvolgente che ci sia.