Kissinger e Gorbaciov oltre a Kennedy, De Gasperi, Mattei, Reagan e la Thatcher, quindi le presidenze Bush indicano la mia storia. Questi nomi non li ho letti sui libri, li ho vissuti giorno per giorno ogni santo dì. La loro narrazione è la mia. Ne consegue che non posso non discutere di loro senza analizzare la mia esistenza. In questa vita ci sono dei personaggi minori che non hanno significato nulla per me, mi riferisco al donnaiolo Martin Luther King, a quell’altro, il sassofonista e altrettanto donnaiolo Clinton e Signora, (a cui è stato dedicata la serie televisiva House of Cards, gli intrighi del potere) il nero Obama, soggetti questi ultimi quattro sostanzialmente sofferti che hanno appesantito la storia anzichè slanciarla.

Ho cercato di rivedere un rilancio in Donald Trump, ma con tutti i limiti del personaggio a cui comunque auguro di vincere le elezioni essendo il meno peggio. Il mio voto, Trump lo ha!

Qui però c’è un passaggio da studiare con attenzione.

Sia Henry Kissinger sia Mikhail Gorbaciov sono stati entrambi dei fedeli servitori dei loro mondi. Per il primo fu l’occidente e per il secondo il cosmo sovietico; eppure servendoli li hanno sfasciati.

Kissinger ha preso dei poveracci, morti di fame quali erano e sono i cinesi e li ha elevati a rango di nemico per noi e il secondo ha distrutto l’Unione Sovietica lasciandola nelle mani di un Tenente Colonnello dei servizi segreti, l’attuale arricchito ladro di Stato, il Putin.

Come mai e perchè, nello svolgimento della loro missione, ENTRAMBI, hanno servito e sfasciato?

Nella mentalità dell’Ottocento, servire voleva dire costruire! Ovvero aggiungere “pezzi” ad un edificio statale e nazionale.

Nel Novecento, e in particolare nella profonda fase successiva al secondo conflitto, quindi dagli anni Settanta in poi, avviene il contrario, si spacca per “costruire”.

La crisi del senso di costruzione per qualcosa inizia con gli anni Settanta appena dopo quel “sessantotto” che ancora non è stato capito di sbandamento sociale.