Incriminazione al Mattarella per attentato alla Costituzione. Da questa sera l’attuale Presidente della Repubblica non è più tale riducendosi a “Il Mattarella”, ovvero materia prima processuale.

Incriminazione al Mattarella significa portare (trascinare) l’attuale Capo dello Stato nei meandri di un processo per attentato alla Costituzione. Evviva! Si attendeva questo dai golpe commessi dal Napolitano, un altro soggetto che deve rendere il conto alla Nazione e al Paese del suo operato. Entrambi sono materia prima per tematiche processuali. Non si tratta di diffamare qualcuno (due Capi di Stato) ma riconoscere le corrette responsabilità imputabili a questi soggetti. Il Napolitano è reo d’aver permesso a non eletti (Il Monti e quello del Pd, non ne ricordo più il nome) di governare il Paese oltre la funzione d’emergenza.

Certamente è concesso al Capo dello Stato nominare anche il rigattiere di quartiere come capo dell’Esecutivo, ma questo in e per emergenza. 1000 giorni di governo rappresentano un colpo di stato di cui il Partito democratico si è macchiato e ha perso le elezioni del 4 dicembre 2016 e il 4 marzo 2018. La differenza tra gestire l’emergenza e il colpo di stato (reato da imputare al Napolitano) è il tempo. 3-6 mesi sono compatibili con l’emergenza, 3 anni e rotti no!

Ora il turno dell’attuale Capo dello Stato: incriminazione al Mattarella.

I 2 partiti che si sono presentati per gestire il nuovo governo hanno il 70% di sostegno dall’elettorato. Chi non concorda con questo nuovo scenario può dare le dimissioni. Il Mattarella avrebbe fatto “bella figura” dimettendosi; non l’hai fatto. Peccato. Non togliendosi di mezzo per incompatibilità ambientale e politica, ha commesso il reato di colpo di stato (attentato alla Costituzione). Per questo motivo l’Italia è oggi nella condizioni per incriminare il Capo dello Stato. Perchè abbiamo gente che non sa farsi da parte?

Un ministro che finalmente sia apertamente anti UE e contrario all’Euro è così scandaloso?