I Fisiocratici dopo il mercantilismo. Appunti dal testo di Economia politica di Stefano Zamagni.
I fisiocratici rappresentano, nel pensiero storico economico, la puntata due. Due rispetto i mercantilisti, quelli che (già individuati in un precedente articolo qui pubblicato) avevano capito che la fonte della ricchezza non è nella vendita ma in produzione. Concetti ormai acquisiti e discussi.
Il merito dei fisiocratici (siamo nel Settecento) è quello d’aver raggiunto “un punto in più” rispetto il pensiero dei mercantilisti. Questo livello maggiore riguarda IL LAVORO.
Ancora una volta la fonte della ricchezza si sposta dal prodotto alla produzione e infine alla lavorazione. La produzione era il centro per i mercantilisti mentre ora lo è la trasformazione; appunto il lavoro.
In questa evoluzione spicca il pensiero di B. Mandeville che nel 1714 pubblica il saggio La favola delle api: ovvero vizi privati e pubbliche virtù. Si tratta di una riflessione per cui quanto è vizio a livello individuale (secondo il senso morale del 1700) diventa pregio se praticato da tutti. Un pensiero che perfezionerà meglio J.M. Keynes discutendo il paradosso del risparmio.
Ciò che fa scandalo, in base alla mentalità del Settecento, è l’interesse personale, il pensare a se stessi. Questo pensare solo a sè, nel caso diventasse pensiero collettivo, potrebbe elevare lo status della civilità.
Il pensare a se stessi (in forma egoistica) in realtà è il senso e frutto di un lungo percorso culturale. Il protestantesimo che invita a migliorare la propria vita guardando in viso Dio dandosi da fare nella vita terrena. Il pensiero del filosofo T. Hobbes quando nel 1651 con Il Leviatano lancia una nuova visione dell’uomo e della società. LIBERTA’ D’AZIONE E DI MOVIMENTO sono i nuovi valori specie nella società settentrionale d’Europa.
Valori sui quali gli artigiani si possono muovere passando direttamente al commercio entrando così in collisione con i già importatori e commercianti. Tende a scomparire la figura del solo commerciante sostituita dal produttore (artigiano) che vende.
Articolo numero 5 della serie