Giornalismo aggressivo. Come reagire alle provocazioni del giornalista? I fatti sono noti. A Ostia (provincia di Roma) la RAI ha volutamente provocato lamentandosi della reazione. E’ giusto?

Giornalismo aggressivo; cosa vuol dire e quando si pratica? In un mondo normale il giornalista chiede un’intervista che può essere concessa o negata. Redatto il testo, va condiviso con l’intervistato e quindi, se ottenuto l’OK, pubblicato. Questa è una prassi corretta per sviluppare il proprio lavoro. Non credo che a Ostia la RAI si sia comportata in questo modo. In realtà, la stessa RAI, con intento politico, nel corso di una campagna elettorale, è andata appositamente a provocare un noto picchiatore e criminale. Il teppista è caduto nella trappola, come poteva reagire un semi analfabeta? Tutto secondo copione.

La lettura imposta ai fatti dalla RAI-partito di governo-mezzi d’informazione e quindi apparato di magistratura è univoca. Il teppista e criminale ha commesso un reato d’aggressione. Di quale colore politico è il picchiatore? Il gioco è fatto!

In realtà vanno apportati alcuni correttivi a quanto accaduto. Senza alcuna ombra di dubbio il teppista va in galera; certo è un fesso che si è fatto fregare! Con un minimo di raziocinio, invece, il giornalismo aggressivo “made in RAI” andava compromesso con le sue stesse armi. Negata l’intervista, tanto per cominciare, si sarebbe dovuto invitare senza invito il giornalista in proprietà privata. In quell’ambito intimargli l’uscita, pena denuncia per violazione di domicilio. Denuncia che sarebbe scattata immediatamente a carico della RAI. Questa è la corretta reazione in un mondo civile!

Che al giornalismo aggressivo, specie di sinistra e specificatamente quello fazioso della RAI, si debba reagire, è ovvio! La reazione però dev’essere culturalmente evoluta e ineccepibile, inchiodano la mala fede informativa.

Siamo invasi (allagati) da “giornalisti” che non narrano i fatti interpretandoli. Questa accozzaglia di estremisti (i giornalisti) andrebbero licenziati in tronco. Donald Trump lo dice tutti i giorni e ha ragione!