Gaza complice d’Hamas quindi ne segua la sorte in tutto e per tutto. Se questa complicità non fosse vera la popolazione si sarebbe ribellata ai terroristi macellai umani d’Hamas. Non avendo portato sul patibolo Hamas e neppure segnalato agli israeliani le posizioni sia dei terroristi macellari e neppure quelle degli ostaggi, perchè ave riguardo verso una popolazione complice?

Ascoltando, con fatica a dir la verità, le testimonianze dei civili di Gaza, mai un riferimento agli ostaggi israeliani, mai una diretta imputazione ad Hamas per quanto avviene in città. In queste condizioni quale riguardo è possibile verso questi “civili”? In realtà più che “civili” appaiono come persone belligeranti, complici. Probabilmente familiari degli stessi terroristi.

Acquisito questo concetto, l’ingresso d’aiuti verso la “popolazione” è vissuto come un sostegno ai terroristi. Infatti si è fortemente ostili ad ogni forma di supporto verso chi avrebbe già dovuto sollevarsi contro Hamas.

Ci sarebbe da chiedersi come fa Hamas a possedere e dominare così intensamente la popolazione della città di Gaza. Il vero interrogativo non è la sorte di Gaza che fa la fine di Cartagine sotto l’attacco romano, ma se e come Hamas ha sviluppato la sua dittatura, con quali mezzi, sistemi di coercizione o “idee”.

Indubbiamente lo “spessore” culturale della popolazione di Gaza emerge in tutta la sua modestia.

Allargando la visuale, si tratta di una difficoltà araba o solo locale?

Come mai il mondo arabo è fermo al califfato, ovvero a 500 anni dopo Cristo quando l’Occidente naviga oltre il Duemila? Ci sono 1.500 anni di progresso che distinguono il mondo arabo da quello Occidentale.

Ovviamente l’Occidente ha i suoi punti deboli da sanare ma almeno non è vittima di 1 gruppo di potere unico. Probabilmente noi ne abbiamo troppi di gruppi di controllo quando “loro”, il mondo arabo, ne ha uno. In ogni caso Gaza complice d’Hamas non merita alcuna considerazione finché non si repellerà sviluppando la sua rivoluzione francese.